MONTEMARCIANO - Niccolò vive e vivrà. Vive nel cuore di chi lo ha amato più di tutti, i genitori, il fratello Andrea, la compagna Giusy, vive nei cuori di tutti quelli che lo hanno conosciuto, degli amici, dei colleghi di lavoro ma vivrà soprattutto in quanti hanno ricevuto in dono i suoi organi. Perchè Niccolò Bontempi - 31 anni, capotreno di Marina di Montemarciano, vittima di un tragico incidente avvenuto lunedì scorso a Palombina Vecchia - è stato buono e generoso fino all’ultimo: un mese fa, in occasione del rinnovo della carta d’identità, concesse l’autorizzazione alla donazione degli organi in caso di decesso.
La generosità
«E la sua volontà – dice la dottoressa Francesca De Pace, coordinatrice del Centro Regionale Trapianti, confermando la già avvenuta donazione degli organi – è già stata rispettata».
A Marina di Montemarciano in tanti piangono la scomparsa del trentunenne. Ieri sera alle 21 nel piazzale del PalaMenotti di Marina si sono dati appuntamento in tanti per una fiaccolata e un breve momento di preghiera e per condividere il momento di profondo dolore. Massimo Bontempi, papà di Niccolò, ha invitato chi lo desidera a destinare le sue offerte alla Lega del Filo d’Oro di Osimo. Inoltre, c’è un’altra iniziativa che gli amici del giovane deceduto lunedì scorso vogliono intraprendere. «Vogliamo sollecitare l’amministrazione comunale ad intitolare l’area e il campo di pallacanestro dietro la stazione ferroviaria di Marina di Montemarciano a Niccolò. Quel luogo per chi ama la pallacanestro e vive nel nostro comunale ha un sapore speciale: ci si ritrovava lì, in quello spazio, per incontrarsi e per giocare e anche Niccolò era uno di quelli che in quell’area aveva imparato ad amare il basket».
La solidarietà
Tutti si stringono intorno alla famiglia, al papà Massimo, alla mamma Laura, al fratello maggiore Andrea, trentaquattrenne che vive a Mattinata in Puglia dove è titolare di una struttura ricettiva ed alla compagna Giusy. In tanti non sanno ancora capacitarsi dell’accaduto e molti hanno sperato fino all’ultimo in un miracolo. Eppure Niccolò vive e vivrà nel cuore di tutti e nelle persone che, in virtù della sua grande generosità, hanno ricevuto i suoi organi.