I complici
I reati sono contestati in concorso con altre persone, mai identificate. Solo il 40enne è finito alla sbarra dopo le indagini compiute dalla polizia. Ieri, davanti al giudice Alessandra Alessandroni, si è svolta la prima udienza, con l’ammissione dei testimoni e il rinvio del processo al prossimo giugno. Si è arrivati in aula con il decreto di citazione a giudizio stabilito dalla procura, senza passare per l’udienza preliminare. Fin qui non sono stati scelti dall’imputato riti alternativi.
La direzione dell’ospedale regionale non si è costituita parte civile: al di là dell’introduzione abusiva del gruppetto di vandali, non c’erano stati danneggiamenti, tanto meno dei feriti.
Il blitz
Poco prima, secondo le accuse mosse dalla procura, il 40enne e alcuni amici avevano forzato le porte dell’ingresso dell’ospedale regionale, introducendosi poi all’interno e raggiungendo una corte esterna ma di pertinenza della cittadella sanitaria. Dal cortile erano stati sparati i razzi per festeggiare la fine del 2019 e l’arrivo del 2020. Lo show non era passato di certo inosservato, innescando poi le indagini della polizia, che era riuscita a stringere il cerchio attorno al 40enne. Ora sarà il giudice a valutare eventuali responsabilità per la bravata di Capodanno.