FALCONARA - Scatta nuovamente il divieto di balneazione, in seguito al maltempo di venerdì scorso, a Falconara ed in alcuni tratti di spiaggia ad Ancona, a Palombina, Torrette, sotto il monte Cardeto e sotto la piscina del Passetto.
Quello di ieri è il nono divieto del 2023, con i dati che sono stati registrati a partire dal mese di maggio. Alessandro Filippetti, presidente del consorzio Falcomar che raggruppa gli operatori balneari del litorale falconarese e titolare dello stabilimento Mirco e Ale, si dice preoccupato e spera vivamente nelle opere annunciate da Viva Servizi per risolvere l’annoso problema.
I disagi
«Certamente in questo periodo – dice Filippetti - ogni episodio di pioggia che provoca lo sversamento dei reflui si trasforma in un duro colpo per la stagione balneare. L’auspicio è che si intervenga il prima possibile con gli rimedi strutturali». «In meno di 3 mesi siamo già al nono divieto di balneazione – afferma polemicamente Laura Luciani, consigliera comunale PD – e dopo 15 anni siamo ancora al nulla di fatto. Possiamo trovare tanti annunci di progetti per porre fine al problema degli sversamenti ma di fatto non si è neppure arginato minimamente il problema. Anzi, dopo 15 anni di chiacchiere, siamo tornati punto a capo, cioè al progetto che prevede le ruspe in spiaggia contro tutte le promesse fatte in questi anni ai bagnini. Abbiamo perso anni preziosi – continua Luciani - che avrebbero potuto portare ad una concreta soluzione; purtroppo quando si cerca il consenso immediato e non si lavora pensando a lungo termine questo è il risultato: solo vuote chiacchiere».
Eppure l’amministrazione comunale si era attivata per trovare soluzioni definitive e qualche tempo fa erano stati illustrati i progetti da Moreno Clementi, direttore generale di Viva Servizi e dall’ingegner Andrea De Angelis, direttore tecnico.
Il dialogo
Precedentemente l’amministrazione comunale si era confrontata con i residenti delle aree individuate per realizzare alcune vasche di decantazione e ne aveva raccolto le posizioni, che avevano poi spinto i progettisti ad accantonare queste ipotesi. Ma intanto i divieti di balneazione si susseguono e gli operatori della spiaggia non nascondono la loro delusione.