ANCONA Il puzzle investigativo prende forma. C’è un indagato per la morte della 15enne bengalese morta giovedì pomeriggio all’ospedale di Torrette dopo essere caduta dal balcone di casa sua, al Piano. Nel fascicolo, il pm Andrea Laurino ha iscritto il nome e il cognome del papà della ragazzina. Si tratta di un atto a sua garanzia. L’ipotesi di reato è tremenda: istigazione al suicidio. Per la procura dorica non ci sono ormai più dubbi: il suo è stato un gesto estremo, si è lasciata cadere dal quarto piano, da un’altezza di almeno 12 metri.
Il motivo
Rimane da capire perché.
L’esame
Ma il timore della 15enne non era solo legato al viaggio nella sua terra d’origine, dove sarebbe dovuta rimanere - almeno questo è emerso - per 2 o 3 mesi. C’è un dato che ha attirato l’attenzione degli inquirenti: il 31 ottobre (il giorno successivo al gesto estremo) la ragazza si sarebbe dovuta sottoporre a un esame ginecologico. La correlazione temporale non può essere una coincidenza. Almeno è quello che ipotizzano gli investigatori, considerando che la ragazzina avrebbe provato un certo timore per la visita. A cosa ricondurre il terrore? Forse si sarebbe dovuta sottoporre a un esame per verificare la sua illibatezza? Questo, se confermato con i dovuti accertamenti, porterebbe gli inquirenti sulla strada di un’ipotesi che è campeggiata fin da subito: quella di un possibile matrimonio da contrarre nel suo paese d’origine, dove non sono rare le nozze in età minorile. Stando ai dati di ActionAid il 52% delle bambine del Bangladesh si sposa prima dei 15 anni di età. Di qui la paura provata (lei aveva compiuto 15 anni pochi giorni prima della caduta) per il viaggio. Una suggestione? O forse dietro quei timori c’era della fondatezza? L’altra ipotesi, che gli inquirenti ritengono più debole, è che la visita fosse per una presunta gravidanza.
I sequestri
Sotto sequestro ci sono due quaderni e il cellulare in uso alla ragazzina. Dagli scritti, dopo i primi parziale accertamenti, non risulterebbe disagi tali da motivare un gesto così estremo. Disperato per una ragazzina descritta come solare, integrata e dalla risata contagiosa. Era un paladina dei diritti delle donne e non portava il velo: forse le sue idee si sono scontrate con una visione patriarcale così lontana dalla cultura occidentale. Ieri l’autopsia per mano del dottor Marco Palpacelli: a spezzarle la vita è stato il profondo trauma cranico provocato dalla caduta. Sul corpo non sono stati trovati altri segni di violenza.