Mole, sono a rischio i concerti top. Bertini scarica su Eliantonio: «Ora deciderà lui dove farli»

Mole, sono a rischio i concerti top. Bertini scarica su Eliantonio: «Ora deciderà lui dove farli»
Mole, sono a rischio i concerti top. Bertini scarica su Eliantonio: «Ora deciderà lui dove farli»
di Andrea Maccarone
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Sabato 25 Novembre 2023, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 15:20

ANCONA Rebus Mole, gli organizzatori dei festival in allarme per l’uscita dell’assessora alla Cultura Anna Maria Bertini secondo cui dalla prossima estate il contenitore artistico sulla Banchina da Chio diventerà esclusivamente un polo espositivo. Dunque i festival musicali dovranno inevitabilmente cercarsi una nuova casa. «Da questo momento il tema dei festival musicali è passato nelle mani dell’assessore ai Grandi eventi, Angelo Eliantonio - afferma Bertini -. Deciderà lui dove farli».


Il passaggio

 
Nella visione dell’assessora «l’ufficio Cultura non si occuperà più di organizzare l’attività concertistica di grandi dimensioni - continua -, per quanto riguarda le mie proposte non escludo che alla Mole si facciano concerti, ma solo di piccola entità e all’interno dell’Auditorium».

Dunque il cerino arriva dritto nelle mani dell’assessore Eliantonio, il quale si troverà a dover garantire la continuità dei festival che hanno fatto la storia degli ultimi decenni in città: Ancona Jazz, Spilla, Acusmatiq, Sconcerti e molti altri. Rassegne che hanno portato ad Ancona artisti internazionali che hanno riempito la corte interna della Mole con oltre mille presenze a sera. La Bertini parte da un punto certo: «Il piano sicurezza - dice - prevede che se nelle sale interne ci sono delle manifestazioni, all’esterno non può essere fatto nulla». Infatti in passato, per garantire la frequenza dei concerti sul palco della corte, spesso le mostre venivano chiuse al pubblico negli orari serali. 


Le criticità 


L’idea dell’assessora Bertini di spostare i festival musicali nelle piazze, o addirittura alla Cittadella, deriva dalla volontà di «non lasciare il centro città sguarnito, come avveniva fino all’anno scorso - spiega - quando tutto era concentrato all’interno della Mole». In realtà la scelta era puramente logistica: la Mole, per conformazione, si presta ad ospitare quel tipo di eventi. Intanto chiudere una piazza per un concerto a pagamento vuol dire: un piano sicurezza molto complicato, chiudere tutti i varchi di accesso con transenne e pannelli, allestire camerini, bagni e uffici per gli artisti e per la produzione.

Insomma, un vero e proprio salasso che alla Mole veniva superato dalla presenza di tutto ciò di cui necessita l’organizzazione di un grande concerto. Senza contare che ad ogni spettacolo di un certo peso realizzato nelle piazze seguiva l’insurrezione dei residenti. Tutti problemi a cui adesso dovrà pensare l’assessore Eliantonio. E sarà bene che se ne occupi da subito, altrimenti il carpiato dai pluripremiati Mumford and Sons al Cittadella Live degli esordienti è dietro l’angolo.

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