Ancona, da dimora del re a rudere: la vergogna di Villa Colonnelli a Posatora

Da dimora del re a rudere: la vergogna di Villa Colonnelli a Posatora
Da dimora del re a rudere: la vergogna di Villa Colonnelli a Posatora
di Antonio Pio Guerra
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Lunedì 7 Agosto 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 07:55

ANCONA - Una trappola a due passi dai campetti. È Villa Colonnelli di Posatora, la dimora che un tempo ospitò anche Vittorio Emanuele II e che da decenni versa in stato di abbandono. Tra tetti ceduti in più punti e mura debilitate da anni di incuria, la stabilità dell’edificio è chiaramente compromessa. Eppure entrarci è oggi più facile che mai. Basta ingegnarsi un poco per capire che la struttura non è certo impenetrabile. Su via Posatora affacciano due cancelli, entrambi lucchettati ed apparentemente impenetrabili. Tra il cancello che permette di avere al giardino ed il terreno, però, c’è una grossa intercapedine che permetterebbe a chiunque di entrare. 


L’ingresso 


Ma volendo non servirebbe nemmeno disturbarsi a strisciare in terra. Vicino ai campi da gioco di via Marti Luther King, infatti, c’è un grosso cancello - abbastanza da farci passare un auto - che si apre in qualche istante armeggiando col cilindretto che lo blocca e che risulta accessibile anche dall’esterno attraverso un piccolo buco nella rete.

Poi la strada è in discesa. C’è un secondo cancello che dovrebbe impedire di avvicinarsi alle rovine (obbligando i visitatori a restare nel giardino) ma è aperto. Letteralmente spalancato. Ci passano tutti. Lo raccontano i muri esterni imbrattati dalle bombolette spray. 


L’incuria regna


In terra, poi, sono i resti di alcuni prodotti per l’edilizia, apparentemente sacchi che sembrano di cemento. La vegetazione è ancora più fitta di quanto possa sembrare dall’esterno. Spingersi oltre senza farsi del male non è facile. Su entrambi i cancelli che chiunque può superare, oltretutto, campeggiano due grossi cartelli che avvertono perentori: “pericolo”. E che pericolo. Tra tetti pericolanti e detriti, ferirsi è un attimo. Ciò che lascia perplessi, però, è il fatto che a dividere questo labirinto dai campi da calcio e basket frequentati anche da ragazzini ci sono soltanto due cancelli facilmente eludibili. Al netto di writer, sbandati e vandali - nella zona ci sono interi secchi della spazzatura pieni fino all’orlo di bottiglie di birra - cosa impedirebbe a qualche ragazzino di entrare nella villa? Per far cosa poco importa visti i rischi che potrebbe correre. Villa dei Colonnelli è di proprietà del Comune. Al netto di fondi e progetti di riqualificazione promessi e mai arrivati, non sarebbe almeno il caso - in attesa di buone nuove - di mettere in sicurezza l’area? Se non altro per evitare le spiacevoli conseguenze che giocare a far l’esploratore potrebbe provocare a qualche sprovveduto.

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