ANCONA - Più che un cantiere, un percorso a ostacoli. I lavori per la realizzazione dell’autostazione all’ex Verrocchio dovevano essere finiti a gennaio di quest’anno. Poi lo slittamento ad autunno. Adesso, a metà settembre, la deadline è stata spostata ancora più avanti: «Entro fine anno la struttura sarà completata, l’operatività diciamo per primavera 2024» fa sapere l’ingegnere Stefano Capannelli, dirigente dell’ufficio Lavori pubblici del Comune che ieri, insieme all’assessore Stefano Tombolini, ha accompagnato il Corriere Adriatico in un tour all’interno del cantiere.
Il tour
Presente anche la parte tecnica: gli architetti Andrea e Giorgio Marasca, dello studio Sardellini Marasca, in qualità di direzione lavori, l’architetto Giulia Paoloni (Rup del Comune di Ancona).
Le criticità
«C’è stato di mezzo il Covid, poi la guerra - dice - l’impossibilità di reperire i materiali è stato cruciale». «Le vede quelle impalcature?» indica Capannelli, puntando col dito i ponteggi che avvolgono la struttura che ospiterà un bar e i servizi igienici (al pian terreno) e gli uffici (al livello superiore). «L’impresa (il Consorzio Rennova, ndr) ha impiegato 4 mesi per recuperarle - spiega - perché col Superbonus non se ne trovavano più». Problema ormai superato. Il cantiere sembra andare avanti a pieno regime. Gli operai sono al lavoro sul solaio della palazzina che si affaccia lungo via Flaminia. «Stanno montando il lucernaio - spiega il direttore lavori Andrea Marasca - sono arrivati i telai per le vetrate esterne, mancano i pannelli in vetro».
Il concept
Duecentoventi posti auto «per la lunga sosta» precisa il general manager di M&P. L’accesso da via Berti, alle spalle dello scalo intermodale. «Troveremo anche una soluzione per garantire parcheggi agevolati ai residenti» assicura Luzi. Dall’area ricavata a monte, il park si estenderà a raso sulla sopraelevata che costituisce la copertura del piazzale di movimentazione bus. Si potrà accedere anche con telepass, vi saranno box specifici per auto elettriche e quelli per disabili. Il concept finale: «Una grande lanterna poggiata su una solida base in pietra come a segnalare il vero ingresso alla città da Nord e il simbolo della riappropriazione di un luogo considerato abbandonato» si legge nella scheda tecnica del Comune. Una scommessa da 4 milioni e 256mila euro, il cui importo contrattuale ammonta a 2.783.754 di cui 98.632 euro per oneri di sicurezza generali e speciali.
Le penali
Al momento il Comune, visti i ritardi nella prosecuzione del cantiere, sta già applicando le penali alla ditta costruttrice (l’importo complessivo si vedrà in fase finale di collaudo). «Ma intanto il cantiere è monitorato anche dal punto di vista economico - puntualizza l’architetto Paoloni -, man mano che il ritardo viene recuperato restituiremo queste somme trattenute in via cautelare».
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