Alessandra Matteuzzi, l'ex in tribunale: capelli, barba lunga e tatuaggio in vista. La sorella: «Sento ancora le sue urla»

Padovani si è presentato per la prima volta nell'aula della Corte di assise dove è in corso la seconda udienza del processo

Alessandra Matteuzzi, l'ex in tribunale: capelli, barba lunga e tatuaggio in vista. La sorella: «Sento ancora le sue urla»
Alessandra Matteuzzi, l'ex in tribunale: capelli, barba lunga e tatuaggio in vista. La sorella: «Sento ancora le sue urla»
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 15:26

Capelli e barba lunga, maglietta scura smanicata con tatuaggio tribale sul braccio in vista: Giovanni Padovani, accusato a Bologna dell'omicidio dell'ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, si è presentato così per la prima volta nell'aula della Corte di assise dove è in corso la seconda udienza del processo.

 

L'omicidio ad agosto 2022

Il 27enne, calciatore dilettante e modello, uccise la donna, il 23 agosto 2022, attendendola sotto casa e colpendola a morte con un martello e una panchina: risponde di omicidio aggravato da premeditazione, stalking, futili motivi e legame affettivo.

In aula oggi vengono i sentiti i periti che hanno valutato, confermandola, la sua capacità di stare in giudizio. Padovani, scortato in tribunale della polizia penitenziaria che lo ha trasferito dal carcere di Reggio Emilia, partecipa seduto a fianco del suo difensore, avvocato Gabriele Bordoni, assistito anche da una consulente di parte, psicologa forense. La difesa presumibilmente chiederà di estendere la perizia alla capacità di intendere e di volere all'epoca dei fatti.

Il dolore della sorella

«Penso a mia sorella, e penso a quello che le ha fatto. Sento ancora le sua urla. Poi penso alla mia mamma, devo essere forte per loro, soprattutto per mia sorella». Piange stringendo tra le mani un braccialetto e la foto del cane (morto di recente) di Alessandra, Stefania Matteuzzi, la sorella della donna uccisa dall'ex compagno, Giovanni Padovani, il 23 agosto del 2022. Fuori dal Tribunale, circondata dai giornalisti, non riesce a trattenere l'emozione. «Quando ho sentito la pm parlare nello specifico di quella sera, se penso che ero al telefono con Alessandra mentre succedeva tutto. Vivo le cose in due posizioni diverse, quello che ho sentito e quello che stanno raccontando in aula. Ce l'ho sempre in mente. Siamo tutti uniti per chiedere giustizia, perché lei deve avere tutta la giustizia possibile. Se non ce l'avrà lei allora significa che non c'è la giustizia».

 

Seconda perizia psichiatrica per Padovani

Al termine dell'udienza odierna del processo che vede imputato davanti alla Corte d'Assise di Bologna l'ex calciatore Giovanni Padovani, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Alessandra Matteuzzi è stato conferito l'incarico per l'accertamento della sua capacità di intendere e di volere all'epoca del delitto. In precedenza era già stata accertata la sua capacità di stare in giudizio.

La Corte, presieduta dal giudice Domenico Pasquariello, ha disposto una perizia psichiatrica che sarà effettuata da Pietro Petrini e Giuseppe Sartori, che dovranno appurare se il 27enne fosse affetto da patologie psichiche tali da inficiarne, appunto, la capacità di intendere e di volere, in tutto o in parte, con specifico riferimento alla condotta tenuta ed all'evento di cui è accusato.

In caso di risposta positiva «dicano se Giovanni Padovani è persona socialmente pericolosa», si legge nella richiesta. I periti avranno 90 giorni di tempo per svolgere le operazioni peritali a partire dal primo agosto e riferiranno dei risultati nell'udienza già fissata per il 20 novembre. Il processo, con l'istruttoria, riprenderà il 2 ottobre e non è escluso che lo stesso Padovani possa essere sentito in aula. 

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