BOLOGNA - Nuova udienza nel processo nei confronti di Giovanni Padovani, l'uomo di Senigallia accusato di aver ucciso a martellate Alessandra Matteuzzi, la sua ex compagna. In alcuni messaggi audio inviati dalla donna, si ascoltano parole di paura costante «che possa farle del male». Come quando a Ferragosto si fece mandare delle foto da un'amica in Calabria per simulare sui social di essere in vacanza, e non tappata in casa a Bologna come era nella realtà, per timore che la pedinasse.
L'udienza
In aula, oggi c'era la mamma dell'imputato, che incalzata in tribunale riferisce i messaggi angoscianti della vittima che le diceva: «Io non voglio morire.
Messaggi di terrore
In un altro messaggio, Alessandra Matteuzzi le scrisse: «Vivo nella paura. Con me non si sta comportando nel modo giusto, da sola con lui ho paura, e vivo nel terrore di dire o fare qualcosa di sbagliato ogni minuto perchè ho paura che lui si arrabbi». La mamma dell'imputato, più volte gli avrebbe detto di lasciar stare la compagna da cui era letteralmente ossessionato.
Incompatibili
La madre di Giovanni ha aggiunto che i due si chiamavano in continuazione, controllavano i like dell'altro, ma litigavano spesso, pur avendo una forte attrazione reciproca. «Conoscevano entrambi sempre le posizioni in cui si trovavano», tramite geolocalizzazione, e «quando si erano lasciati, se lui metteva un like a qualcuna sui social, lei lo chiamava per chiedergliene conto». «Questa signora - ha commentato riferita alla vittima - non era cosi' matura come pensavo fosse, visto che aveva quasi la mia età».
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