Fano, la farsa continua. Mancini vuole la società ma per ora solo a parole: dei bonifici promessi neanche l'ombra

Il patron Russo ha fatto allontanare dal ritiro alcuni giocatori mandati dall’imprenditore romano

Fano, la farsa continua. Mancini vuole la società ma per ora solo a parole: dei bonifici promessi neanche l'ombra
Fano, la farsa continua. Mancini vuole la società ma per ora solo a parole: dei bonifici promessi neanche l'ombra
di Massimiliano Barbadoro
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Domenica 6 Agosto 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:14

FANO Sembra una commedia grottesca più che una telenovela quella che sta andando in onda in casa Alma, dove in realtà nella vicenda che vede come protagonisti principali l’attuale proprietario Mario Alessandro Russo ed il nuovo potenziale socio di maggioranza Benedetto Mancini c’è poco da ridere. 


Spettacolo deprimente


Lo spettacolo è infatti alquanto deprimente e, continuando così, si rischia di compromettere il futuro di un club con oltre cento anni di storia. Tanti tifosi granata lo hanno capito e per questo stanno cercando di richiamare l’attenzione della politica locale e dell’imprenditoria fanese, chiamate a rispondere coi fatti in una situazione di tale criticità. Non che un politico si debba necessariamente interessare alle sorti di un sodalizio calcistico o che un imprenditore si debba sentire obbligato a mettere i propri soldi nel calcio, ci mancherebbe, ma a Fano troppo spesso c’è chi (anche tra chi non rientra nelle succitate categorie) si riempie la bocca professando la propria passione per l’Alma senza però concretizzarla in azioni significative.  


Servono i fatti


Ecco, questo è uno di quei momenti in cui non c’è proprio bisogno delle chiacchiere, che anzi sono deleterie, bensì di azioni concrete. Intanto sarebbe già rottura tra Russo e Mancini, come peraltro in molti avevano predetto alla luce dei precedenti di quest’ultimo, dopo aver raggiunto un accordo preliminare per il passaggio di quote dal quarantacinquenne casertano al cinquantottenne romano. Stando al contratto firmato dai due il 26 luglio scorso, il succitato atto di compravendita doveva inderogabilmente essere ratificato presso un notaio entro e non oltre il 6 agosto. Secondo Russo scadrebbe insomma oggi, mentre Mancini, essendoci il weekend di mezzo, è convinto che si potrà formalizzare il tutto domani in virtù anche del bonifico che asserisce di aver effettuato venerdì nel tardo pomeriggio quale anticipo di 150 mila euro dei 500 che venditore e compratore hanno concordato come valore economico per il 100% della società granata in D (col ripescaggio in C rialzato ad 1 milione e 100 mila euro).

Sarebbe la prima di quattro rate, le successive delle quali da versare entro il 10 ottobre ed il 10 dicembre 2023 di pari importo ed entro il 30 giugno 2024 di 50 mila euro. 


Il paradosso


Evidentemente scocciato da qualche comportamento del suo interlocutore e non avendo avuto riscontro venerdì dell’accredito del bonifico che lo stesso imprenditore romano aveva preannunciato anche durante l’incontro organizzato dal dg Carmelo Cogliandro giovedì in Comune col sindaco Massimo Seri ed il vicesindaco Cristian Fanesi, Russo l’altra sera ha incaricato il vicepresidente Franco Pantaleoni ed il dirigente della logistica Luca Alessandrini di far allontanare dal ritiro il team manager Riccardo Ronca ed i giocatori inviati là da Mancini. Alla comunicazione della decisione ci sarebbe stato qualche attimo di tensione, dopodiché lo stesso Ronca avrebbe chiesto scusa dicendo di essere stato ancora ingannato da Mancini. Con lui hanno comunque lasciato l’Hotel Ristorante Il Daino anche i calciatori Alessio Morasca, Demba Mbye, Emanuele Meneschincheri, Gabriele Uva, Jorge Ivan Caicedo e Riccardo Rossini (gli ultimi tre appena arrivati). Ad un fanese che lo ha contattato su Messenger Mancini ha poi confidato che avrebbe compiuto una rivoluzione, mandando via personaggi che si sentono dei fenomeni e che il Fano lo hanno usato per interessi e per farsi sentire importanti nella città. Un’altra sua intenzione emersa è quella che non ricorrerebbe al Tar del Lazio per ribaltare il verdetto di esclusione dell’Alma dalla graduatoria delle ripescabili dalla D, confermato dal Collegio di Garanzia del Coni in un’udienza in cui era rappresentata dal suo avvocato Filippo Corsi. 


E Russo che fa?


In definitiva la sensazione è che il cerino rimarrà a Russo, che, pur discutibile per certi suoi atteggiamenti e scelte, ad onor del vero ha sempre rispettato gli impegni assunti a livello economico saldando anche debiti di gestioni pregresse. Nell’eventualità, che strada prenderà? Intanto dalle 17 a Frontone il gruppo affidato a Marco Scorsini, imbottito di under, affronterà la prima uscita precampionato contro la Juniores di Alberto Rondina. 

 

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