“Una storia di canzoni”
conquista il pubblico

“Una storia di canzoni” conquista il pubblico
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Lunedì 31 Marzo 2014, 19:26
MONTELUPONE - Difficile imbastire una serie di ricordi senza cadere nella celebrazione del passato, pi difficile ancora quando questi aneddoti sono legati da canzoni d'altri tempi. Questa scommessa è stata vinta alla grande con il nuovo spettacolo da Piero Cesanelli. "Una storia di canzoni" la nuova produzione di Musicultura ha saputo catturare tutto il pubblico del Teatro degli Angeli di Montelupone sabato sera, sold aut già da una settimana prima. Sul palco il direttore artistico ha saputo ammaliare la platea con pagine della sua vita e con canzoni scritte alcune da lui stesso ed altre prese in prestito, con arrangiamenti completamente rinnovati , da altri artisti.



Dalle atmosfere old America dell'immediato dopo guerra a quelle più intimistiche e sentimentali della canzone d'autore doc, da alcuni brani da lui composti che strizzano l'occhio al neorealismo a proposte che hanno risentito del primo rinnovamento musicale degli anni 60 o ad altri che si lasciano trasportare dal vento del '68. Il pubblico attento e sensibile ha saputo apprezzare il poetico affresco di "Le stazioni" uno dei brani più applauditi incluso nel primo album "Fuori Stagione "di Cesanelli o il malinconico addio di "L'amico" di Giorgio Gaber. I musicisti, di grande valore, hanno dato energia e nuove sonorità ad una serie di swing che hanno saputo alleggerire nei momenti giusti lo spettacolo. Gli assoli dei fiati di Tony Felicioli, degli arpeggi di Marco Tentelli, sottolineati con sapienza dalle chitarre di Andrea Casta dalle spazzole di Riccardo Andrenacci e dall'affascinante suono del contrabbasso di Francesco Tesei hanno creato un ambiente confortevole, riposante e rarefatto dove prendeva quota il racconto, scritto con ironia e pathos, di Piero Piccioni calatosi magistralmente nel personaggio.



E' stato anche bello ritrovare composizioni di artisti amati e magari parcheggiati in un angolo di memoria. Lelio Luttazzi con la sua "Vecchia America" o "La signora di trenta anni fa" o ancora "Buonanotte Nina" di quel bravo Luigi Grechi fratello del più famoso Francesco De Gregori. Tanto per dimostrare che non sempre le belle canzoni vengono apprezzate per il loro effettivo valore compositivo, lo spettacolo si è chiuso con un brano firmato da i fratelli Conte, Giorgio e Paolo, che all'epoca fu considerata una povera canzonetta proposta da una cantante di consumo Rossanna Fratello. Il brano si chiama "Non sono Maddalena" e ha visto coinvolto tutto il pubblico nel suo sviluppo con un cambio di cinque tonalità. Una serata veramente d'eccezione con più marchi di qualità: Cesanelli , Musicultura e la sua Compagnia.
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