Matteo Paggi, dalle Marche con il jazz nelle vene

Il trombonista di Fiuminata giovedì sarà sulle piattaforme con il disco “Words”

Matteo Paggi, dalle Marche con il jazz nelle vene
Matteo Paggi, dalle Marche con il jazz nelle vene
di Massimiliano Viti
3 Minuti di Lettura
Domenica 11 Febbraio 2024, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 11:53

Cesare Paggi, Eugenio Pistolesi, Sergio Giuli, Massimo Gianangeli, Massimo Morganti e, infine, Enrico Rava. Sono gli influencer che hanno segnato l’ascesa nel mondo del jazz di Matteo Paggi, trombonista jazz, classe 1997, originario di Fiuminata.

Il percorso

Influencer perché hanno influenzato, o meglio indirizzato, il percorso musicale di Matteo da quando era un bambino e viveva a Fiuminata, fino adesso che è un giovane papà e risiede a Rotterdam: lo zio Cesare, medico con la passione per la musica; Eugenio che gli prestava il trombone, Sergio il maestro della banda di Fiuminata-Pioraco e suo primo insegnante di musica; Massimo G. che lo accoglieva nella scuola di musica a Fabriano; Massimo M. che lo ha sostenuto e preparato per l’esame di ammissione al conservatorio di Amsterdam quando Matteo ha preferito il jazz alla musica classica. Infine Enrico Rava, che lo ha scoperto a Siena Jazz e lo ha voluto subito con sé nel gruppo “The Fearless Five”.

Il primo disco

Giovedì, 15 febbraio, sarà una data importante per Matteo perché per l’etichetta tedesca Aut Record uscirà il suo primo disco dal titolo Words. Un progetto laboratoriale che guarda oltre il concetto di disco, di genere musicale. Perché Matteo non solo suona bene il trombone ma ha anche delle idee. «Words è un progetto che nasce dalla tesi di laurea. Ho sviluppato un metodo di composizione e improvvisazione personale basato sull’interazione tra parole, segni e le tre sfere (intellettuale, corporea e spirituale) che compongono l’essere umano.

Così le improvvisazioni hanno una forma, un filo conduttore», spiega Matteo, che per incidere il disco ha chiamato musicisti non jazzisti, capaci di improvvisare in base al proprio genere musicale, dalla classica al punk, dal metal al latin. «Fornisco degli spunti, dei temi evocativi che vengono sviluppati dal musicista nell’improvvisazione. Sembra difficile da spiegare ma alla fine quello che conta è sempre la musica», osserva lo stesso musicista. Il disco ha anche un’altra firma marchigiana, quella di Nugo Creative Collective di Recanati.

Nugo è una etichetta discografica digitale nata dall’idea di Andrea Elisei e Cesare Sampaolesi che si occupa di tutto ciò che ruota attorno alla produzione musicale, dalla grafica della copertina alla promozione del disco. Compresa la raccolta di crowdfunding di Matteo Paggi su produzionidalbasso.it che serve per finanziare la ricerca musicale del giovane di Fiuminata. «Con Nugo ho anche avviato un progetto di video mapping per abbinare delle immagini alla musica», prosegue Matteo.

I progetti

Una miriade i suoi progetti: suona in Olanda sia con il gruppo di musica dixieland “The fried seven” sia alla tv nazionale. È leader della “Matteo Paggi & the Giraffes”, band che strizza l’occhio al rock metal, e collabora con il compaesano e sound designer Matteo Stella per il progetto “Anello del monte d’Aria” imperniato sul restaurato organo di Sefro. Matteo è anche membro dei “The Fearless Five”, gruppo capitanato da Enrico Rava, che a giugno ascolteremo nelle Marche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA