“Teatro come evasione, ma anche come invasione”. Con uno dei suoi tipici calembour, Gilberto Santini ha aperto ieri la presentazione del programma 2022/2023 dell’Amat, di cui è direttore artistico. «Il teatro è luogo d’incontro per evadere, me è anche di invasione, con domande e sollecitazioni, della mente e del cuore». A conferma, i teatri marchigiani sempre pieni, in questa ripresa, comunque problematica, degli eventi di spettacolo dal vivo senza restrizioni, testimoniano la volontà della gente di evadere e di lasciarsi invadere dalla cultura.
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La comunità
Ma anche di sentirsi ogni giorno parte di una comunità. Plurale è l’Amat, come le Marche: coinvolge 76 Comuni della regione, e oltre 80 partner, tra compagnie, conservatori, associazioni e istituzioni, che trovano nell’Amat un interlocutore prezioso, circuito multidisciplinare di programmazione, gestione e promozione dei cartelloni teatrali. «Un braccio operativo», come l’ha definito, ieri a Palazzo Leopardi, il presidente Pietro Celani, «che aiuta gli enti locali nella progettazione, con titoli e nomi di eccellenza nazionale, e coinvolge e sostiene i giovani artisti locali. Infine, oltre a valorizzare i tanti teatri storici delle Marche, induce il pubblico a scoprire altri palcoscenici, oltre a quelli della tradizione. I nostri magnifici paesaggi sono altrettante scenografie da spettacolo».
La sintonia della Regione
In sintonia, l’assessora alla Cultura della Regione, Chiara Biondi, ha rimarcato che l’Amat ha contribuito a riaprire alla pubblica fruizione tanti teatri, piccoli e grandi, antichi e incantevoli, per i quali è stata avanzata, con buone prospettive di successo, la candidatura a patrimonio Unesco. «Ed è l’apertura nei confronti dei nostri talenti nascosti – ha concluso la Biondi – a rappresentare, proiettandoli in circuiti nazionali, una delle missioni più meritevoli dell’Amat, assieme alla formazione al teatro delle nuove generazioni». È così vasta e ramificata, l’attività dell’ente diretto da Santini, che si fa fatica a riassumerla in breve.
Scuola di platea
Continua infatti con successo “Scuola di Platea”, formazione al teatro, in collaborazione con 30 istituti marchigiani, e masterclass gratuite con celebri coreografi, dedicate agli allievi delle scuole di danza e ai licei coreutici. Dalle Marche all’Europa: l’Amat è capofila di Sparse Plus, che coinvolge 9 paesi europei e 11 organizzazioni, per promuovere lo spettacolo dal vivo nelle aree rurali e periferiche del continente. E fa parte di “Open atelier”, fare teatro nei musei, e con “Upcreate”, creatività giovanile tra cibo e arte. Andata e ritorno, con “Marche casa degli artisti”. «Tanti, i Comuni che accettano di ospitare nei loro teatri compagnie in residenza, per allestire produzioni. Attori, registi e tecnici - conclude Santini - si affezionano ai luoghi, alle persone, stringono amicizie. Una bella vetrina, e in prospettiva un sicuro impatto economico».