Amat, 500 spettacoli per l'invasione del teatro. Ecco il QRcode per vedere tutto il programma nelle Marche

Amat, 500 spettacoli per l'invasione del teatro. Ecco il QRcode per vedere tutto il programma nelle Marche
Amat, 500 spettacoli per l'invasione del teatro. Ecco il QRcode per vedere tutto il programma nelle Marche
di Lucilla Niccolini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 03:45

Teatro come evasione, ma anche come invasione”. Con uno dei suoi tipici calembour, Gilberto Santini ha aperto ieri la presentazione del programma 2022/2023 dell’Amat, di cui è direttore artistico. «Il teatro è luogo d’incontro per evadere, me è anche di invasione, con domande e sollecitazioni, della mente e del cuore». A conferma, i teatri marchigiani sempre pieni, in questa ripresa, comunque problematica, degli eventi di spettacolo dal vivo senza restrizioni, testimoniano la volontà della gente di evadere e di lasciarsi invadere dalla cultura.

Scarica il programma:

 
La comunità


Ma anche di sentirsi ogni giorno parte di una comunità. Plurale è l’Amat, come le Marche: coinvolge 76 Comuni della regione, e oltre 80 partner, tra compagnie, conservatori, associazioni e istituzioni, che trovano nell’Amat un interlocutore prezioso, circuito multidisciplinare di programmazione, gestione e promozione dei cartelloni teatrali. «Un braccio operativo», come l’ha definito, ieri a Palazzo Leopardi, il presidente Pietro Celani, «che aiuta gli enti locali nella progettazione, con titoli e nomi di eccellenza nazionale, e coinvolge e sostiene i giovani artisti locali. Infine, oltre a valorizzare i tanti teatri storici delle Marche, induce il pubblico a scoprire altri palcoscenici, oltre a quelli della tradizione. I nostri magnifici paesaggi sono altrettante scenografie da spettacolo».


La sintonia della Regione


In sintonia, l’assessora alla Cultura della Regione, Chiara Biondi, ha rimarcato che l’Amat ha contribuito a riaprire alla pubblica fruizione tanti teatri, piccoli e grandi, antichi e incantevoli, per i quali è stata avanzata, con buone prospettive di successo, la candidatura a patrimonio Unesco. «Ed è l’apertura nei confronti dei nostri talenti nascosti – ha concluso la Biondi – a rappresentare, proiettandoli in circuiti nazionali, una delle missioni più meritevoli dell’Amat, assieme alla formazione al teatro delle nuove generazioni». È così vasta e ramificata, l’attività dell’ente diretto da Santini, che si fa fatica a riassumerla in breve.

Per questo è stato creato un QR code, per visionare l’intero cartellone 2022/2023: nomi, titoli, date, teatri, compagnie, per un totale di 120 recite, per le quali sono già stati venduti oltre 100mila biglietti. E poi, i progetti, su cui ha riferito il direttore artistico: «Promuoviamo la creatività marchigiana emergente. In sinergia con sei network nazionali, lanciamo le proposte di giovani ricchi di passione e di competenze, acquisite con diverse esperienze, che alle produzioni affiancano la gestione di alcuni teatri, e attività di formazione. Appunto con loro riusciamo a portare avanti il progetto “Amat X tutti”: laboratori e momenti di aggregazione per persone disagiate, o escluse, per età e collocazione geografica, da un’esperienza creativa, di benessere. Ecco “Dance Well”, danza contemporanea a beneficio dei malati di Parkinson, che si svolge a Recanati, come “Xsianixnoi”, laboratori teatrali al Persiani. Per tutti è anche “Oltre la scena”, incontri delle compagnie e approfondimento con il pubblico, in particolare di studenti».

Scuola di platea

Continua infatti con successo “Scuola di Platea”, formazione al teatro, in collaborazione con 30 istituti marchigiani, e masterclass gratuite con celebri coreografi, dedicate agli allievi delle scuole di danza e ai licei coreutici. Dalle Marche all’Europa: l’Amat è capofila di Sparse Plus, che coinvolge 9 paesi europei e 11 organizzazioni, per promuovere lo spettacolo dal vivo nelle aree rurali e periferiche del continente. E fa parte di “Open atelier”, fare teatro nei musei, e con “Upcreate”, creatività giovanile tra cibo e arte. Andata e ritorno, con “Marche casa degli artisti”. «Tanti, i Comuni che accettano di ospitare nei loro teatri compagnie in residenza, per allestire produzioni. Attori, registi e tecnici - conclude Santini - si affezionano ai luoghi, alle persone, stringono amicizie. Una bella vetrina, e in prospettiva un sicuro impatto economico». 

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