Stupro Palermo, la 19enne conferma le accuse: «Non fu consensuale, volevo solo Angelo». Le domande choc degli avvocati

di Redazione web
Martedì 3 Ottobre 2023, 20:22 | 1 Minuto di Lettura

Loro potevano vederla, lei no

Due stanze diverse. Lei in quella che generalmente i giudici usano come camera di consiglio, loro in un'aula del palazzo di giustizia. Loro potevano vederla, lei non poteva vedere loro. Una sorta di faccia a faccia di oltre sei ore quello tra la 19enne violentata a Palermo il 7 luglio scorso e sei dei sette giovani da lei accusati dello stupro. Il settimo del «branco» era minorenne la notte degli abusi e comparirà davanti al giudice dei minori.

La vittima, lucida, pacata si è presentata all'incidente probatorio chiesto dalla Procura che ha voluto sentirla in un contesto protetto, a porte chiuse, e risparmiarle lo stress psicologico del dibattimento. Gli indagati, tutti in stato di detenzione - il riesame ha respinto una ad una le loro richieste di scarcerazione - erano presenti e hanno ascoltato il racconto della ragazza.

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