Stupro Palermo, la 19enne conferma le accuse: «Non fu consensuale, volevo solo Angelo». Le domande choc degli avvocati

di Redazione web
Martedì 3 Ottobre 2023, 20:22 | 1 Minuto di Lettura

Il confronto con gli avvocati

La vittima ha retto il confronti con i difensori. Arrivata in tribunale da un ingresso laterale, ad accompagnarla c'era il fidanzato. Accanto a lei, per tutta la durata della testimonianza, anche una psicologa. Il racconto è stato preciso e in tutto conforme a quello che la giovane aveva già fatto ai carabinieri dopo lo stupro: le botte, le violenze, le richieste di aiuto ai passanti rimaste inascoltate.

I sei hanno sentito in silenzio fin quando la ragazza ha raccontato di essere stata picchiata durante gli abusi. Allora hanno cominciato a rumoreggiare e a mostrare insofferenza e a quel punto il procuratore aggiunto Laura Vaccaro e i pm Mario Calabrese e Monica Guzzardi hanno chiesto al gip di intervenire. Il giudice è intervenuto anche bloccando le insistenti domande dei legali sulle abitudini sessuali della 19enne che infastidita dall'insistenza, dei difensori è sbottata: «ma quante domande fate?».

Il gip li ha interrotti impedendo - ha detto - «una incursione nella sfera privata che non c'entra col processo». La parola ora passa alla procura che probabilmente chiederà per tutti il giudizio immediato. Mossa a cui i legali potrebbero rispondere con una istanza di abbreviato facendo acquisire agli atti anche perizie e carte a sostegno della loro tesi secondo la quale la vittima sarebbe «poco credibile».

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