Discarica, agente immobiliare svela il retroscena: «Fu Tiviroli con il sindaco a incaricarmi per l'acquisto dei terreni di Riceci»

Discarica, agente immobiliare svela il retroscena: «Fu Toviroli con il sindaco a incaricarmi per l'acquisto dei terreni di Riceci». Nella foto l'ultima manifestazione di protesta di Riceci
Discarica, agente immobiliare svela il retroscena: «Fu Toviroli con il sindaco a incaricarmi per l'acquisto dei terreni di Riceci». Nella foto l'ultima manifestazione di protesta di Riceci
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 27 Ottobre 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 12:29

PETRIANO - Marche Multiservizi è coinvolta sin dall’inizio nella vicenda della maxi discarica per rifiuti produttivi di Riceci, anzi le ha dato per così dire materialmente l’avvio con il primo input per l’acquisto dei terreni nel comune di Petriano, addirittura con la partecipazione nella prima fase del sindaco Fabbrizioli, ora tra i più tenaci oppositori del progetto.

 

 La narrazione incompleta

La ricostruzione dei retroscena dell’operazione, che ha mandato in cortocircuito la politica locale per il forte contrasto popolare e sociale con l’egida della Chiesa al progetto di interrare nella piccola valle di Riceci in vista di Urbino 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi in 25 anni, corregge o quantomeno completa in modo significativo la narrazione di Marche Multiservizi.

Quella accreditata dall’amministratore delegato Tiviroli e rilanciata dal sindaco di Urbino Gambini, secondo la quale se l’azienda dei servizi pesarese non avesse accolto l’offerta di collaborazione della società Aurora di Rimini (di proprietà di Ecoservizi di San Marino), che ha opzionato i terreni di Riceci e dato l’incarico per il progetto, si sarebbero inseriti altri operatori privati per realizzare la discarica.

L'acquisto di Aurora per 25 milioni

Proposta che fu comunicata a Marche Multiservizi il 14 ottobre 2022 e resa nota lo stesso giorno al consiglio di amministrazione dall’ad Tiviroli.

Le conseguenti trattative portarono dopo due mesi, il 12 dicembre, all’approvazione della delibera per acquistare Aurora al prezzo di 25 milioni di euro (comprensivi di un amento di capitale di 600mila euro nominali) in tre fasi, della quale la prima già eseguita con un esborso di 3,2 milioni, di cui 2,9 pagati all’azienda di San Marino, senza nessuna garanzia sull’approvazione del progetto da parte della Provincia, competente sull’autorizzazione.

Il retroscena risale all’estate del 2021. «Ricevetti da Marche Multiservizi l’incarico per verificare la disponibilità a vendere dei proprietari dei terreni di Riceci, per circa 40 ettari, in cui realizzare la discarica - afferma l’agente immobiliare Mauro Della Betta, confermando le voci che si rincorrono a Gallo -. Il mio nome a Tiviroli lo fece il sindaco di Petriano perché io, che da trent’anni ho un’agenzia immobiliare (Gruppo Immobiliare di Pesaro, ndr), abito a Gallo e sarei stato facilitato nei contatti. Andai in Comune dove c’erano entrambi. Tiviroli mi disse qual era il lavoro da fare e qual era il compenso. Io accettai». 

Subentrò Ecosun

«Contattai i proprietari - spiega Della Betta - e dopo 20 giorni, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre del 2021, ebbi gli incarichi di vendita in esclusiva che scadevano alla fine di ottobre. Da tutti i proprietari, salvo tre. Tiviroli lo incontrai solo quella volta. Lui mi disse che poi mi avrebbe contattato un avvocato della società Ecosun (il nome originario di Aurora, ndr). E in seguito ho parlato sempre con quelli di San Marino».
In quella prima fase la compravendita dei terreni non andò a buon fine. «Gli incarichi scadettero - evidenzia l’agente immobiliare - perché il sindaco mi chiamò e mi disse: ferma tutto, non ci sono le distanze (la tesi della Regione secondo cui quella discarica deve stare a 2.000 metri dai centri abitati mentre Gallo è a un chilometro, ndr). Io, comunque, sono stato pagato per il lavoro fatto, da Ecosun».

La firma di Ambrogio Rossini

Poi con gli stessi proprietari disponibili a vendere, a partire dal maggio 2022, sono stati sottoscritti da Ambrogio Rossini di Aurora, tramite altri intermediari, opzioni di acquisto da perfezionare dopo l’autorizzazione della discarica. Già pagate caparre per 200mila euro.

Resta da chiarire perché Marche Multiservizi non abbia operato con una propria società di scopo, come per il biodigestore di Talacchio, esponendosi all’esborso di decine di milioni a favore del partner di San Marino (con un capitale di soli 25mila euro). Questione rilevante trattandosi di azienda a partecipazione pubblica maggioritaria. Cui prodest, a chi giova l’operazione finanziaria realizzata?

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