Morto Luigi Minchillo, un aneurisma porta via un pezzo di storia della boxe. Il malore in casa a Pesaro. Lascia la moglie e tre figli

Sul ring per il titolo mondiale due volte. Si trasferì a Pesaro dalla Puglia 35 anni fa. Mercoledì il funerale al Parco Miralfiore

Luigi Minchillo nella sua palestra, foto tratta da Facebook
Luigi Minchillo nella sua palestra, foto tratta da Facebook
di Luca Senesi
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Martedì 26 Settembre 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 07:02

PESARO Un guerriero, un gladiatore. Così era considerato Luigi Minchillo e così lo ricorda il mondo della boxe pesarese e non solo che ha perso uno dei suoi campioni. Classe 1955 è venuto a mancare a 68 anni la scorsa notte quando si è sentito male improvvisamente nella sua casa in via Giolitti. Vani sono stati i soccorsi dei medici intervenuti per tentare di rianimarlo prima a casa e poi all’ospedale San Salvatore dove è deceduto per un aneurisma. Pochi giorni prima del decesso era stato nella sua San Paolo di Civitate a trovare la sorella Teresa e il fratelli Vincenzo e Guerino.


Il dolore


Luigi Minchillo lascia la moglie Cristina e i suoi tre figli Stefania, Paolo e Sabina. Il suo curriculum parla per lui. Olimpionico a Montreal 1976, fu campione d’Italia e d’Europa dei pesi medi junior. Ha incontrato tutti i più grandi pugili dell’epoca nella sua categoria come, Duran, Hearns, Leonard, Hope, McCallum). Passò al professionismo nel 1977, per la scuderia della Totip di Umberto Branchini.  Il 24 aprile 1979 proprio a Pesaro, conquista il titolo di campione d’Italia dei pesi superwelter battendo Clemente Gessi per Ko tecnico alla prima ripresa. Nato a San Paolo di Civitate in provincia di Foggia, Minchillo è stato amato e apprezzato a Pesaro dove ha vissuto per 30 anni e insieme a Kalambay ha rappresentato l’epoca d’oro della boxe marchigiana. Dopo aver appeso i guantoni, l’ultimo incontro nel gennaio 1988 a Rimini contro Rene Jacquot per il titolo europeo pesi medi, aveva lavorato come buttafuori, anche nella discoteca Colosseo, e aperto una palestra, la Minchillo Boxe, per insegnare questo sport ai più giovani.

Chi lo ha conosciuto sin dagli esordi è il grande maestro della boxe pesarese, Antonio Raspugli «L’ho conosciuto a San Severo quando anche io ero un atleta – racconta – si teneva una manifestazione di pugilato in un teatro e qui ero con il maestro Lauro Mattioli. Sul ring vedemmo proprio questo giovane rapido e aggressivo. Dopo un mese era ad allenarsi a Pesaro. Oggi posso dire che è stato un vero gigante del pugilato nazionale, europeo ed internazionale». 

Il cordoglio di Ricci e Della Dora


Lo ricorda il mondo dello sport e quello delle istituzioni come il sindaco Matteo Ricci o l’assessore allo sport Mila Della Dora «Storico protagonista della boxe italiana e internazionale, che ha portato il nome di Pesaro Città dello Sport sui gradini più alti del Mondo - ha detto il sindaco - Minchillo ha saputo trasmettere la sua passione a tanti giovani che negli anni si sono avvicinati a questa disciplina, trovando in lui una guida preziosa sul ring e fuori. Salutiamo un pezzo importate della storia sportiva della città. Anche il Panathlon Pesaro con il suo presidente Angelo Spagnuolo si unisce nel ricordo a nome dell’intero sodalizio. Cordoglio anche dal Presidente nazionale Fpi Flavio D’Ambrosi a quello del Presidente del Comitato Regionale Marche Luciano Romanella «Se ne è andato un campione, un atleta, un maestro di boxe e di vita a noi tutti caro». I funerali si svolgeranno in forma civile domani alle 15 al Parco Miralfiore.

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