GRADARA - Gli amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Quello per Elio Fiorucci, spirito libero, anima geniale e visionaria della moda, 7 anni dopo la sua morte, ha ancora il potere di proiettare Gradara nel mondo. Lo ha fatto con il docufilm “Free Spirit”, dedicato alla sua figura di grande stilista e uomo gentile, presentato in anteprima alla Triennale di Milano, tempio laico del design, in occasione dell’ultima Fashion Week e lo rifarà il 26 marzo in un evento a Lugano.
Un modo per celebrare Fiorucci e, di rimando, i luoghi a lui cari come lo è stata Gradara dove, non a caso, dal 2017, si trova la ribattezzata Scalinata dell’Amore Elio Fiorucci. Tra i fondamentali fautori di questo progetto (concepito quando lo stilista era ancora in vita e terminato postumo con la firma di Servi e Bergman) c’è un grande amico di Fiorucci e ambasciatore “ad honorem” di Gradara e delle Marche: l’ex assessore ed ex presidente di Gradara Innova, Andrea De Crescentini. Il docufilm si apre proprio con la sua voce, ripresa anche da Canale 5 per un servizio su X-Style.
«In 55 minuti di docufilm Gradara ne prende quasi 5. Se l’appuntamento di Milano è stata la consacrazione, quello di Lugano rimarca l’importanza che ricopre ancora Fiorucci nel mondo - spiega De Crescentini -. Il prossimo progetto è di portarlo al Festival del Cinema di Venezia. E da aprile, se tutto va bene, sarà visibile su una piattaforma molto conosciuta». Una vetrina internazionale per Gradara che, al pari di metropoli mondiali, testimonia il percorso di Fiorucci. De Crescentini, a Milano, è salito sul palco con Milly Moratti e ha intervistato, da perfetto padrone della situazione, anche il fotografo Oliviero Toscani mettendo in fila, come perle rare, aneddoti privati che descrivono genio ed umanità di Fiorucci. «Per me è stato quasi come un padre - racconta De Crescentini -. Ho avuto la fortuna di frequentarlo e imparare tante cose, di apprezzarlo sia nel mondo del lavoro che fuori, perché era dotato di un grandissimo altruismo e gentilezza oltre ad essere un genio creativo, un precursore, colui che ha reso la moda pop, che ha inventato i fashion jeans, i concept store con il suo famoso logo con gli angioletti».
Nel 2008 Fiorucci e De Crescentini hanno dato il via ad un sodalizio importante culminato con una sfilata nel borgo di Gradara («Illuminato da fiaccole, su un tappeto blu...»), una mostra sulla sua quarantennale attività a Palazzo Rubini Vesin, poi a Cattolica e replicata a Carpi, varie lezioni con la scuola di moda... Grazie a loro Gradara è arrivata al Salone del Mobile di Milano e al Mugello, con la Yamaha come sponsor ed Elio Fiorucci in griglia di partenza. «Quando Fiorucci muore, nel 2015, a 80 anni, per un malore, poco dopo mi contatta la sorella e mi dice che stavano realizzando un docufilm su di lui - riavvolge il nastro del tempo De Crescentini -. Ho incontrato il gruppo di lavoro, ho portato la mia conoscenza, il materiale che avevo e il mio spirito». Con Gradara sempre presente. Non a caso nel 2017 De Crescentini si è speso in prima persona con sindaco e prefetto per far intitolare ad Elio Fiorucci, nel borgo di Paolo e Francesca, la Scalinata dell’Amore nonostante non fossero ancora trascorsi 10 anni dalla scomparsa.
Lo sguardo grandangolare di De Crescentini, fuoriclasse per empatia ed entusiasmo nel tessere rapporti a livello culturale e finanziario, ha fatto il resto. «Conoscevo la direttrice del Fashion Film Festival, Costanza Cavalli Etro, e l’ho convinta a fare una serata in omaggio per Fiorucci.