“Terra Bassa”, un docufilm dedicato a Metaurilia, una periferia dimenticata in cerca di una nuova identità

“Terra Bassa”, un docufilm dedicato a Metaurilia, una periferia dimenticata
“Terra Bassa”, un docufilm dedicato a Metaurilia, una periferia dimenticata
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Dicembre 2022, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 13:27

FANO - Un luogo umile, un quartiere quasi dimenticato che attraverso il racconto della sua storia acquisisce la giusta consapevolezza per vestirsi di una nuova identità: è questo e molto altro il docufilm “Terra Bassa” promosso dal Circolo Albatros e dal progetto Ecomuseo Metaurilia che verrà presentato in anteprima a Fano al cinema Politeama lunedì 5 dicembre alle ore 21.

Un titolo che intende sottolineare l’umiltà di un territorio nato per produrre il cavolfiore tardivo di Fano e di cui ogni cittadino ha almeno un ricordo. Realizzato dalla casa di produzione Guasco di Ancona con la regia di Davide Como, soggetto di Pia Miccoli, urbanista, ideatrice e coordinatrice del progetto Metaurilia Orto di Mare e di Giulia Betti, autrice della sceneggiatura, il docufilm è un racconto autentico di vite vere che narra la storia della borgata rurale di fondazione, caso unico nelle Marche, i suoi successi e le sue contraddizioni, suscitando la curiosità degli spettatori rispetto ai luoghi in cui la storia si sviluppa, cioè una delle periferie più abbandonate di Fano.

L’importanza

Pia Miccoli, che ha recentemente pubblicato anche il volume “Una borgata del Cavolo” edito da Albatros, sottolinea che «dopo il suo declino, determinato da errori umani e interessi politico economici, riscoprire la storia di Metaurilia può essere fondamentale per rilanciare un progetto coraggioso e lungimirante di economia sostenibile che intercetti gli obiettivi Onu per l’Agenda 2030, con l’obiettivo di restituire a questa terra sedotta e abbandonata dalla storia, l’attenzione che merita a quasi un secolo dalla sua fondazione».

Il Virgilio dantesco

Accompagnati da una sorta di Virgilio dantesco, interpretato dall’attore Victor Carlo Vitale, la leggerezza della trama condurrà gli spettatori in un viaggio poetico tra passato e presente, tra realtà e finzione, raccontando la fatica degli ortolani di Metaurilia, con la schiena spezzata, le mani dure, senza domeniche, senza vacanze.” Terra bassa” anche in senso letterale, che vive da decenni la sua battaglia di difesa dalle acque.

Terra bassa perché umile, e poco rispettata. «È il mio primo documentario», racconta il regista Davide Como, «e ci ho messo l’anima, partendo anche dalla mia prima impressione appena sono arrivato sul posto: Metaurilia ti appare come una strada, con delle case e una chiesetta, nulla più, ma in realtà è un viaggio nella storia. La parola chiave è stata “leggerezza” per raccontare una storia rimanendo neutrale, ma con ironia e passione».

La produzione

Da sottolineare come la produzione sia tutta marchigiana e originata dalle risorse trovate nel territorio (circa 30mila euro), senza vincere alcun bando cinematografico, come spiega Fabrizio Saracinelli, produttore Guasco: «È una novità anche per noi produrre un docu film, ma ci siamo appassionati subito a questa storia che potrebbe anche diventare un film e ci abbiamo creduto. La vera sfida sarà attirare Rai e Sky, per un progetto che merita l’attenzione nazionale. Siamo felici anche che il cast e la troupe sono marchigiani».

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