Il produttore di Hollywood racconterà la storia della famiglia Sarano anche in un documentario. Ci sarà anche la Segre

Roberto Mazzoli tra il regista Daniele Ceccarini e il sindaco Emanuele Petrucci e due membri della troupe
Roberto Mazzoli tra il regista Daniele Ceccarini e il sindaco Emanuele Petrucci e due membri della troupe
di Luca Senesi
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Domenica 13 Marzo 2022, 07:40

MOMBAROCCIO Sulle vicende della famiglia Sarano sarà realizzato non solo un film ma anche un documentario. Infatti proprio il diario di Alfredo Sarano, che riuscì a nascondere i nomi di migliaia di ebrei ai rastrellamenti nazisti, diventerà presto un’opera audiovisiva. A rendere noto l’inizio ufficiale delle riprese nel territorio di Pesaro è Arman Julian, il produttore di Hollywood che sta lavorando anche alla realizzazione di un film. Il documentario si intitolerà “Siamo qui siamo vivi” e uscirà entro la fine del 2022 ma è già stato annunciato anche al prestigioso festival di Toronto. «Abbiamo deciso di mantenere il medesimo titolo del libro scritto dal giornalista Roberto Mazzoli – spiega Julian – che ha ritrovato dopo 80 anni quel diario che permette oggi di riscrivere una pagina fondamentale della Shoah italian». Un po’ di storia «Alfredo Sarano era il segretario della Comunità Israelitica di Milano – spiega Mazzoli - e fu colui che nel 1943 decise di nascondere le liste dei 14 mila ebrei milanesi, salvandoli così in larga parte dai campi di sterminio». La famiglia Sarano riuscì poi a nascondersi fino al termine della guerra a Mombaroccio, sulle colline di Pesaro, protetta nel convento francescano del Beato Sante, aiutata persino da un ufficiale della Wehrmacht di nome Erich Eder che fece un voto al Santuario e decise di trasgredire gli ordini di Hitler e di non deportare nessun ebreo.

La direzione del documentario è affidata a Daniele Ceccarini, regista già noto per aver firmato numerosi approfondimenti culturali anche per Rai Storia. «Il documentario è girato sui luoghi dove si sono svolti realmente i fatti – spiega Ceccarini - con testimonianze dei discendenti dei salvati e dei salvatori. Per le scene con la famiglia Eder ci siamo recati a Monaco di Baviera dove abbiamo allestito un apposito set, mentre il 5 aprile concluderemo le riprese in Israele con la famiglia Sarano». La sceneggiatura si arricchisce della voce di alcuni sopravvissuti al bombardamento alleato che nel 1944 colpì il Beato Sante, nelle cui grotte si erano rifugiati i tedeschi insieme agli ebrei e oltre 300 civili. Tra loro anche la pesarese Anna Cola, oggi 98enne. Spazio poi alla testimonianza dei figli di Nello Iachini, il partigiano fanese che salvò la vita al Primo Ministro inglese Churchill, giunto ai piedi di Mombaroccio nell’agosto del 1944 per avviare lo sfondamento della Linea Gotica. Il documentario, della durata di circa 45 minuti, vedrà inoltre la partecipazione della senatrice Liliana Segre e di importanti nomi del mondo accademico come Gabriele Rigano.

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