Pesaro, la Grande Pica è diventata un docufilm: storia della fornace che segnò un'epoca

Pesaro, la Grande Pica è diventata un docufilm: storia della fornace che segnò un'epoca
Pesaro, la Grande Pica è diventata un docufilm: storia della fornace che segnò un'epoca
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Martedì 30 Gennaio 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 13:19

PESARO - Oggi al Cinema Loreto, la storia straordinaria di una delle più significative e storiche imprese della nostra città: alle 18,45 sarà proiettato “La Grande Pica”, il documentario corale della regista Federica Petruccioli (durata: 61 minuti), finanziato dallo Spi-Cgil di Pesaro-Urbino e dal Ministero della Cultura, con il patrocinio di Pesaro capitale della cultura 2024. 

La vicenda

Una vicenda economica e umana raccontata dagli stessi protagonisti (dipendenti, dirigenti e discendenti dei fondatori): due imprenditori illuminati, gli antifascisti Wolframo Pierangeli e Claudio Cangiotti, che con la loro fornace poco fuori città, sulla strada per Urbino, proprio dove passava la Linea Gotica, hanno risollevato centinaia di famiglie e un intero territorio dalla distruzione della guerra e dalla miseria della mezzadria. I lavoratori della Pica – sigla nata dalle sillabe iniziali dei due cognomi – avevano la mensa quando altrove era una rarità, i premi di produzione, le Feste del 25 Aprile nella fabbrica aperta alle famiglie, le ore per le assemblee sindacali, non decurtate dalla paga, i cantanti lirici che Pierangeli (anche presidente della Fondazione Rossini, e ancor prima della Provincia di Pesaro e Urbino) portava nei luoghi della fatica affinché anche i suoi operai potessero godere dell’incanto. 
Ma soprattutto alla Pica c’erano il rispetto per ogni persona a prescindere dalla mansione, agli esordi così come nelle fasi che hanno preceduto la chiusura definitiva del 2020, nonché l’orgoglio condiviso di contribuire al successo di una grande industria, lo spirito di appartenenza a una comunità produttiva dove collega era ancora sinonimo di amico. 
«Ho avuto l’opportunità di entrare nelle case della generazione che ha ricostruito l’Italia mattone su mattone», afferma la regista. «Ringrazio quanti, tantissimi, mi hanno accolto nelle loro case per raccontarmi la loro storia e si sono fatti in quattro per aiutarmi a trovare foto, filmati e altre testimonianze. Spero che il pubblico si senta parte, anche solo per un attimo, di questa comunità». Aggiunge Elio Cerri, segretario dello Spi-Cgil Marche: «Con questo docufilm, siamo in grado di tramandare il contributo dei lavoratori della Pica alla costruzione fin dall'immediato dopoguerra della democrazia, della libertà e del benessere per la città di Pesaro e per il territorio provinciale». E anche Roberto Rossini, segretario della Cgil Pesaro-Urbino, commenta: «Il nostro impegno per recuperare la memoria del lavoro e del tessuto sociale economico e sindacale della nostra provincia prosegue e ha nel cuore di questo importante documentario l'esempio di come il lavoro sia il principale fattore di crescita personale e collettiva, per rendere migliore e più giusta la società in cui viviamo». 
Tutte le interviste realizzate per il documentario saranno integralmente conservate nell’archivio della Cgil di Pesaro-Urbino.

L’ingresso alla prima visione del documentario è libero, ma avranno la precedenza dipendenti e dirigenti della Pica.

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