Sesso a pagamento nella rouolotte, ma il compagno della donna lo rapina con un coltello

Fano, sesso a pagamento nella rouolotte, ma il compagno della donna lo rapina con un coltello
Fano, sesso a pagamento nella rouolotte, ma il compagno della donna lo rapina con un coltello
di Osvaldo Scatassi
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Domenica 30 Agosto 2020, 02:05

FANO - Un giovane fanese è stato colpito al volto con il manico di un coltello e rapinato, nella notte fra giovedì e venerdì scorsi, dopo essersi appartato con una donna di 37 anni per consumare un rapporto sessuale a pagamento. Arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile un trentacinquenne di origini tunisine, accusato di rapina e lesioni personali. 

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Disoccupato, il magrebino vive in Italia da quando era adolescente: a Fano le forze dell’ordine lo tengono d’occhio ormai da diverso tempo. La sua compagna, la trentasettenne che si sarebbe appartata con il giovane, anche lei fanese, è stata invece denunciata in stato di libertà per concorso negli stessi reati. Dopo la cattura il trentacinquenne tunisino è stato rinchiuso nel penitenziario a Villa Fastiggi di Pesaro, dove il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto e applicato la misura cautelare della custodia in carcere.
 
L’indagine ha svelato un contesto sociale assai difficile, precario, in una zona piuttosto centrale della nostra città. I carabinieri hanno accertato, tra l’altro, che la donna potesse essere contattata tramite annunci sui siti specializzati. 

Quello stesso canale sarebbe stato utilizzato dal giovane fanese per ottenere l’appuntamento nella serata fra giovedì e venerdì scorsi. Una volta appartatosi, il giovane fanese avrebbe concordato il prezzo del rapporto sessuale e consegnato una banconota di grosso taglio alla trentasettenne. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la donna a quel punto gli avrebbe risposto: «Non ho il resto da darti. Aspettami qui, che vado a chiedere a un mio amico di cambiarmi i soldi». Nel volgere di breve tempo è però comparso sulla scena il trentacinquenne di origini tunisine, che invece di portare il resto brandiva una lama. Il giovane fanese, hanno accertato i militi del nucleo operativo e radiomobile, non ha avuto il tempo di reagire alla minaccia ed è stato subito percosso al volto con il manico del coltello, poi l’altro uomo gli ha intimato di consegnargli il denaro che aveva nel portafoglio. Il giovane ha obbedito, sotto una forte pressione psicologica, mentre il trentacinquenne gli teneva il coltello puntato alla schiena e gli ripeteva di andarsene alla svelta. Il fanese è scappato via, pensando di mettere il più in fretta possibile una distanza di sicurezza fra sé e l’altro uomo: quindi non ha usato il cellulare per chiedere aiuto, ha spiegato ai militi della compagnia fanese, temendo di essere ancora seguito. 

Per sua fortuna, però, dopo qualche centinaio di metri ha incontrato la pattuglia del nucleo operativo e radiomobile: ai carabinieri ha raccontato la disavventura che gli era appena capitata, descrivendo sia l’uomo originario della Tunisia sia la sua compagna. I militi gli hanno mostrato una foto segnaletica del trentacinquenne, che il giovane fanese ha riconosciuto subito. A quel punto la pattuglia ha chiesto rinforzi a titolo precauzionale e al loro arrivo sono stati rintracciati sia l’uomo (arrestato per rapina e lesioni personali) sia la trentasettenne di Fano, che è stata invece denunciata in stato di libertà. 

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