Pesaro, sui bus e in classe la metà degli studenti: per gli altri didattica a distanza

Pesaro, sui bus e in classe la metà degli studenti: per gli altri didattica a distanza
Pesaro, sui bus e in classe la metà degli studenti: per gli altri didattica a distanza
di Letizia Francesconi
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Venerdì 28 Agosto 2020, 04:10

PESARO - È il puzzle del riordino del trasporto scolastico provinciale: una delicata, quanto complessa riorganizzazione che però ricade sulle spalle dei presidi ma che in realtà dipende dalla mancata disponibilità di mezzi aggiuntivi del trasporto locale. La decisione scaturita ieri, nel corso di una videoconferenza fra i dirigenti scolastici e Adriabus, soddisfa le esigenze della società di trasporto locale.



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Si ripartirà con il 50% del numero delle classi in presenza all’interno di ogni plesso e l’altra metà, da remoto con didattica a distanza. Abbandonata ormai definitivamente l’ipotesi di un giorno di chiusura per tutti i plessi scolastici. Descritta in questi termini l’ultima soluzione pare la più idonea, di certo lo è per l’ente di trasporto. 
 
Si ricomincia
Per i dirigenti scolastici si tratta invece dell’ennesima rimodulazione in soli pochi giorni, che impone ora una riorganizzazione ex novo delle modalità interne per la didattica in presenza e a distanza. Alla videoconferenza hanno partecipato i dirigenti degli istituti superiori cittadini e i colleghi dei plessi superiori di Fano, Urbino, Urbania, Fossombrone, Cagli e Sassocorvaro. Ma non sono mancate perplessità e qualche inevitabile polemica. A trasparire, un certo disappunto manifestato dai presidi, costretti a continui cambi in corsa. La nuova riorganizzazione della didattica, hanno commentato a margine alcuni dirigenti, fra loro i presidi degli istituti tecnici Agrario e Genga-Bramante, si adegua alle sole esigenze e alle scelte dell’azienda di trasporto locale. Non è un problema di mancanza di spazi e aule quanto della mancanza di un parco mezzi tale da soddisfare le nuove esigenze di capienza, post Covid. 
La decisione
«All’unanimità i dirigenti scolastici – entrano nel merito Riccardo Rossini e Chiara Fiorucci, preside e vice degli istituti scientifico Marconi e agrario Cecchi – si sono adeguati ad una delle due opzioni già presentate e caldeggiate da Adriabus. Un 50% degli studenti sarà caricato sulle linee bus mentre per l’altra metà, ogni istituto in piena autonomia, si organizzerà con la didattica a distanza. E’ questa l’unica opzione, fermo restando eventuali nuovi provvedimenti intrapresi a livello nazionale, che Adriabus ritiene praticabile per garantire il servizio dei bus da Pesaro a Fano fino a Urbino e l’entroterra, rispettando le attuali capienze imposte». Da oggi ricomincia lo studio dei dirigenti per calibrare orari e modalità interne, sulla base del numero complessivo di alunni e delle provenienze da fuori provincia. 
L’organizzazione
Per lo scientifico musicale Marconi con circa 1950 studenti la ripartenza, spiega il preside Rossini, vedrà tornare in classe metà degli alunni. Si tratterà ora di organizzare una rotazione fra le sezioni e separare il biennio dal triennio, sempre a turnazione. Ci sono istituti che prediligono partire con le prime classi in presenza per poi modificare l’organizzazione in corsa. Per il Marconi significa avere all’interno del plesso un migliaio di ragazzi e classi composte da 15-20 studenti, anziché da 30, garantendo così il distanziamento. Più complessa invece l’alternanza al tecnico Cecchi così come ai plessi del polo Mamiani e al professionale Benelli. La scelta però lascia aperto un rebus organizzativo: ogni plesso dovrà organizzarsi con la metà del numero di classi o con metà della classe? «L’ipotesi per noi più fattibile – osserva la dirigente del Cecchi – prevede come credo anche per la maggior parte degli istituti, l’alternanza di metà delle classi. Considerando che il nostro plesso ha 1100 iscritti , dovremo organizzare la didattica al 50 per cento suddividendo le sezioni dei vari corsi, che nell’arco di una o due settimane di rotazione in un mese, si presenteranno in classe il mattino e le altre classi usufruiranno della didattica a distanza. 
«Fermo restando che la scuola resta aperta per tutti, gli studenti che arrivano già a scuola in macchina o in scooter insomma con mezzi non del servizio pubblico scolastico, , perché residenti nelle vicinanze, senza problemi di trasporto, possono tranquillamente scegliere di fare lezione in classe perché gli spazi a disposizione ci sono».

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