Muratore di Cartoceto trasportava due etti di cocaina, arrestato per traffico internazionale di droga

Muratore di Cartoceto trasportava due etti di cocaina, arrestato per traffico internazionale di droga. Nella foto, la cocaina sequestrata a giovane in una precedente occasione
Muratore di Cartoceto trasportava due etti di cocaina, arrestato per traffico internazionale di droga. Nella foto, la cocaina sequestrata a giovane in una precedente occasione
di Luigi Benelli
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Sabato 10 Febbraio 2024, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 11:29

CARTOCETO Traffico internazionale di stupefacenti, arrestato anche un albanese residente a Cartoceto. L’uomo, muratore di 30 anni, viene accusato di aver trasportato cocaina: un episodio che risale a quattro anni fa. La direzione distrettuale antimafia di Firenze ha condotto l’operazione che ha portato a misure cautelari per 83 indagati, eseguite due giorni fa anche con il supporto delle forze di polizia albanese, spagnola, olandese e tedesca.

Associazione per delinquere

Gli indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Sequestrati oltre 5 milioni di euro, ritenuti provento dell’attività illecita. Un’inchiesta che ha visto anche la collaborazione di Eurojust, Europol, Interpol e della procura speciale anticorruzione e criminalità organizzata di Tirana (Spak).

L’indagine, condotta dal 2019 al 2021, ha consentito di documentare un vasto traffico di stupefacenti (cocaina, eroina, Mdma, hashish e marijuana) introdotti in Italia dall’Albania (attraverso le coste pugliesi) o dall’Olanda. Tra gli uomini finiti in carcere c’è anche il 30enne albanese residente a Cartoceto. L’uomo nel maggio 2020 era già stato arrestato dai carabinieri durante un controllo all’uscita del casello dell’autostrada. Erano circa le 20 quando l’Opel Meriva era stata fermata dai militari, un’auto segnalata come sospetta.

Due etti nell'auto

L’allora 26enne aveva detto di venire da Bologna per esigenze familiari. Da un primo controllo risultò che il mezzo non era suo e di fronte alle domande circa l’appartenenza della Opel, aveva detto che gli era stata prestata da un amico. A questo punto i militari avevano notato la presenza di alcuni cacciavite con punte compatibili con le viti di assemblaggio del cruscotto e della componentistica in plastica del lato conducente.

Uno sguardo più attento aveva permesso di capire che c’erano segni di allentamento e usura. E così, una volta smontato, i militari hanno trovato, occultati in un vano ricavato sotto il piantone dello sterzo, due involucri di cocaina del peso di oltre 100 grammi ciascuno. Arrestato, aveva patteggiato a 1 anno e 8 mesi con pena sospesa. Già all’epoca ammise gli addebiti e disse che quello non era stato l’unico viaggio come corriere della droga.

Scena muta davanti al giudice

Ed è proprio qui che si innesta l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ricevuta due giorni fa. Gli viene proprio contestato un episodio simile, risalente a qualche settimana prima, con un trasporto di altri 200 grammi di cocaina. Ieri, il trentenne, difeso dall’avvocato Francesco Coli, è apparso davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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