Napolitano, registro di condoglianze da domani in Prefettura ad Ancona. Resterà fino alle esequie di Stato

L'ex Governatore Spacca ricorda Napolitano:«Rimase stupito da quel ragazzo che dirigeva in scarpe da tennis»
L'ex Governatore Spacca ricorda Napolitano:«Rimase stupito da quel ragazzo che dirigeva in scarpe da tennis»
di Martina Marinangeli
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Sabato 23 Settembre 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 08:25

ANCONA - Un registro delle condoglianze per il decesso del Presidente emerito della Repubblica, senatore di diritto a vita, Giorgio Napolitano, sarà disponibile presso la Prefettura di Ancona da domani (domenica 24 settembre) fino al giorno della celebrazione delle esequie di Stato, martedì 26 settembre 2023. 

L'INTERVISTA A GIAN MARIO SPACCA

Gian Mario Spacca, da governatore delle Marche incontrò più di una volta il presidente emerito Giorgio Napolitano: che ricordo ha di lui?
«L’esperienza più significativa è stata sicuramente la mostra di Padre Ricci in Cina.

Non era per niente scontato che ci fosse, ma ricordo che volle essere presente. Ci teneva molto».

 
Un segno di vicinanza alla nostra regione.
«Era orgoglioso di queste nostre iniziative che facevano conoscere la cultura italiana nel mondo. Noi lo facevamo per le Marche, ma era l’immagine dell’Italia che passava e ne era contento. Le Marche non erano molto conosciute, ma attraverso iniziative come la mostra di Padre Ricci in Cina e la mostra L’Annunciazione di Guido Reni, all’Istituto Italiano di Cultura di New York, rappresentavamo il nostro Paese. Un lavoro che veniva fatto in nome e per conto dell’Italia».

Cina, New York, ma anche tante Marche. 
«Era molo legato alle Marche anche perché sua moglie Clio è di Chiaravalle. Ma data la sua estrema riservatezza, pur venendo spessissimo nella nostra regione non lo faceva sapere».

Ma ci sono state anche diverse visite istituzionali, decisamente più pubbliche. Qualche aneddoto?
«Delle sue visite nelle Marche ricordo quando scoprì Giovanni Allevi, che eseguì il suo Inno delle Marche con l’Orchestra filarmonica. Ricordo che restò folgorato e, dopo quell’occasione, l’ha valorizzato anche in altri contesti». 

Un amore a prima vista, insomma.
«Rimase colpito da questo giovanotto che con le scarpe da tennis dirigeva l’Orchestra filarmonica delle Marche».

Da uomo delle istituzioni, che opinione ha del primo Presidente della Repubblica della storia ad aver ricoperto per due volte la carica più alta dello Stato? 
«Racconto questo episodio, che credo lo rappresenti al meglio: come presidenti di Regione, andammo al Colle a pregarlo di essere riconfermato come Presidente della Repubblica perché non si riusciva a trovare il suo successore. Fu difficilissimo, non voleva farlo: gli sembrava una cosa molto grave che non si riuscisse a proporre una candidatura che potesse sostituirlo. Anche in questo dimostrò la sua serietà».

E da uomo come lo ricorda?
«È stato sempre molto affabile e disponibile. Molti lo dipingono come un personaggio austero, ma in realtà nelle occasioni in cui l’ho incontrato si è dimostrato l’esatto opposto».

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