L'ex governatore Spacca: «Roberto e Gimbo, io voto per entrambi»

L'ex governatore Spacca: «Roberto e Gimbo, io voto per entrambi»
L'ex governatore Spacca: «Roberto e Gimbo, io voto per entrambi»
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 30 Agosto 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 07:11

Gian Mario Spacca, già presidente della Regione Marche, lei aveva scelto Dustin Hoffman come testimonial: oggi vota per Roberto Mancini o per Gianmarco Tamberi
«Ma è davvero necessario avere un unico testimonial? Una comunicazione può essere multipolare, proporre diversi testimonial e raggiungere più obiettivi. Un testimonial ha efficacia se sa far parlare di sé ma, più di tutto, è coerente con una strategia ben definita. La simpatia esplosiva di Gianmarco Tamberi presenta un’immagine dinamica delle Marche e raggiunge i più giovani, mentre Mancini è sicuramente funzionale ad un’altra strategia. Ricordo che su Dustin Hoffman ci furono molte polemiche. Addirittura anche Mina criticò lo spot, ma il nostro obiettivo era favorire un nuovo posizionamento turistico sul piano internazionale».

 
Quale sarebbe, secondo lei, il ruolo funzionale di Mancini?
«Prima di rispondere faccio una doppia premessa.

Purtroppo i valori negativi di crescita hanno fatto scivolare le Marche nella lista delle regioni europee in transizione e i dati stanno peggiorando. Inoltre, dopo la caduta di Banca Marche, il sistema manifatturiero marchigiano, che è un primato della nostra Regione, non ha più un sistema finanziario di riferimento. Pertanto, se si conferma Mancini come testimonial, e mi pare di aver capito che esiste un contratto su più annualità, la Regione deve avere una linea mirata».

E quale potrebbe essere?
«Non sarebbe da escludere che ci potrebbe essere in prospettiva l’intento di agganciare il fondo sovrano Saudita, cioè il Public Investment Fund o fondo Pif. Fondo di cui si è molto parlato per aver acquistato l’80% delle quote del club di Premier League del Newcastle United Football Club (380 milioni, ndr) e sta facendo investimenti in tutte le parti del mondo. In questa ottica, la scelta di Mancini è più che positiva, è lungimirante perché diventa un sostegno di cui le Marche hanno bisogno. Io lo so bene, perché è una strategia in linea con la visione che avevo per le Marche quand’ero il governatore».

Fa riferimento all’evento “Endurance Lifestyle” e la maratona equestre Conero Cup? 
«Anche. Il nostro intento era di conquistare i mercati arabi, ossia i fondi arabi attraverso Dubai, hub internazionale che fa da ponte a tante altre aree geografiche. Dalla Russia all’Asia, a tutto il Medio Oriente e all’Africa. Quindi, dietro a questo grande evento sportivo, c’era una strategia di carattere commerciale e finanziario».

L’obiettivo?
«Il nostro intento era portare i capitali arabi a finanziare la capitalizzazione delle nostre imprese. E il fatto che per tre anni sia venuto il Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti nelle Marche è stata una grande occasione che, sfortunatamente, si è persa. Il terzo anno, quando venne organizzato a Senigallia nel 2014 il Business Forum Italia-Eau “From Milano Expo 2015 to Dubai Expo 2020”, con i rappresentanti dei due Governi, non si presentò il Primo Ministro italiano (Matteo Renzi, ndr) e lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, provocatoriamente, non andò a Senigallia e restò a Numana». 

Ci furono conseguenze? 
«Fu un’occasione persa per l’Italia e danneggiò le Marche». 

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