Ciccioli e le frasi sull'alluvione: «Linciaggio morale su di me. Sono mortificato, le mie parole travisate e fraintese»

Ciccioli e l'alluvione: «Linciaggio morale su di me. Sono mortificato, le mie parole travisate e fraintese»
Ciccioli e l'alluvione: «Linciaggio morale su di me. Sono mortificato, le mie parole travisate e fraintese»
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Venerdì 14 Ottobre 2022, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 10:10

ANCONA - «Da due giorni sono sottoposto ad un linciaggio morale». Inizia così la nota del capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, Carlo Ciccioli al centro di una polemica politica per le sue parole sull'alluvione del 15 settembre nelle Marche e sulle vittime di un disastro che ha stravolto l'entroterra senigalliese e pesarese. Si difende, mentre è in bilico - anzi già praticamente superata - la sua candidatura ad assessore regionale nella giunta Acquaroli, proprio per questo incidente diplomatico che ha scatenato dure reazioni anche tra gli stessi alluvionati e tra i familiari delle vittime.

Ciccioli: «Linciaggio morale». E attacca il Pd

Ciccioli dice: «Non ho rubato, non sono responsabile di disastri ambientali o di aver determinato vittime, non ho oltraggiato nessuno, non ho mai dato scandalo o luogo a condotte inaccettabili, mi sono sempre comportato bene, con generosità, a volte esagerata.

Invece sono un colpevole», sottolinea come premessa di un lungo elenco di responsabilità del Pd che ha puntato il dito contro di lui: «Il Pd è stato responsabile della gestione del rischio idrogeologico e del controllo delle aste fluviali negli ultimi 25 anni nelle Marche, totalmente inadempiente. La Giunta Acquaroli, nei primi due anni del suo mandato, ha impiegato risorse che per oltre 100 milioni di euro, che rappresentano l’intero budget impiegato nei cinque anni della Giunta Ceriscioli».

«È senza pudore chi si erge a censore morale e politico ed è stato rinviato a giudizio a seguito dell’alluvione di Senigallia del 2014, per responsabilità sui tre decessi e gli oltre 100milioni di danni agli edifici. Per la prima volta l’opposizione, in questo caso il Pd, si arroga il diritto di decidere le nomine degli Assessori nella Giunta regionale. Non mi risulta che l’opposizione di prima abbia mai preteso di incidere sui nomi della Giunta regionale Ceriscioli o in quelle dei suoi predecessori».

«Mortificato, le mie parole travisate e fraintese»

Poi arriva al cuore della vicenda. Ciccioli scrive e sottoscrive: «Sono estremamente mortificato che le mie parole siano state travisate e fraintese, nel loro senso vero anche perché, chi mi conosce bene lo sa, le hanno portate a essere assolutamente distanti dal mio pensiero. Probabilmente la tensione emotiva nel parlare di quei fatti, mi ha esposto a un violentissimo attacco umano e politico. Mio grave errore nella comunicazione, dove la forma prevale sulla sostanza. Ho parlato a braccio e con grande sgomento dei tragici fatti accaduti. Di questo ho già fatto pubblica ammenda e ho chiesto immediatamente scusa quando mi sono reso conto di poter aver detto cose non opportune e confuse».

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«Sul mio incarico, Acquaroli proceda come ritiene più opportuno»

Il capogruppo di Fratelli d'Italia riserva un passaggio sulla sua nomina ad assessore: «Dico al presidente Acquaroli di procedere come ritiene più opportuno. Mai metterò in difficoltà il governo della Regione che abbiamo tanto faticosamente conquistato dopo 50 anni. È per me questo un grande dolore, in quanto avevo investito nel mio futuro ruolo di Governo tantissime aspettative, rinunciando anche ad altre prospettive, per realizzare quei progetti che da tempo tutta la coalizione ha in animo. Ma è niente rispetto al dolore delle famiglie che hanno perso i propri cari».

Carlo Ciccioli riprende anche un passaggio del colloquio con il Corriere Adriatico di Tiziano Luconi, papà di Mattia morto a 8 anni nell'alluvione: «La banalità non mi appartiene, alla forma privilegio la sostanza delle cose, anche se frequentemente purtroppo “mi muovo come l’elefante nella cristalleria” e di questo mi rammarico».

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