I sindacati delle Marche alzano la voce: «Servono 7mila assunzioni per la riforma della sanità»

I sindacati alzano la voce: «Servono 7mila assunzioni per la riforma della sanità»
I sindacati alzano la voce: «Servono 7mila assunzioni per la riforma della sanità»
di MIchele Rocchetti
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Venerdì 16 Giugno 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 14:56

ANCONA - «Il Piano socio sanitario della Regione è un libro dei sogni». Perché? Dà l’impressione ai cittadini «di poter avere l’ospedale sotto casa, quando non c’è personale sufficiente neanche per far funzionare i Pronto Soccorso». Secondo i sindacati mobilitati ieri a sostegno della sanità pubblica, nelle Marche servirebbero 7 mila lavoratori in più per dare concretezza alla riforma del sistema sanitario regionale, molti dei quali già in servizio e in attesa di stabilizzazione, ma senza risorse aggiuntive e con la spada di Damocle dei tetti di spesa tutto ciò risulta impossibile.


Dirigenti e cittadini


Per questo, anche nella nostra regione, medici, veterinari, dirigenti sanitari, associazioni di cittadini e pazienti hanno deciso di partecipare alla manifestazione nazionale “Salviamo la sanità pubblica”, promossa da Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed, Aaroi -Emac, Fassid, Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, Fvm Federazione veterinari e medici, Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria e sanitaria Uil fpl, Cisl medici, in difesa del Sistema Sanitario Nazionale.

Il sit-in


Manifestazione che si è concretizzata, prima in un sit-in davanti all’ingresso dell’Ospedale Regionale di Torrette, poi in un’assemblea con i segretari regionali dei sindacati di categoria e le associazioni dei cittadini. «Teniamo a sottolineare – hanno puntualizzato i rappresentanti sindacali – che questa non è una manifestazione a sostegno dei diritti dei medici, ma dei diritti dei cittadini».


Diritti che non possono essere garantiti se in Italia i fondi destinati alla Sanità vengono continuamente ridotti. «In dieci anni sono stati tagliati 37 miliardi di euro.

E questo sta provocando la fuga dei medici verso il privato».

Lo squilibrio


Perché, ad esempio, il medico interno del Pronto Soccorso si trova a gestire tutti i casi più gravi, venendo pagato un quarto dei medici a gettone delle cooperative, che possono invece seguire soltanto i codici bianchi e verdi. Ma la mancanza di risorse, unita ai tetti di spesa, incide anche sulle nuove assunzioni. Proprio alla vigilia della manifestazione la Regione ha prorogato fino al 31 ottobre i contratti di 300 precari dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche in scadenza a fine giugno, tra personale tecnico, sanitario e amministrativo). «Più che la proroga dei contratti - obiettano i sindacati - serve la loro stabilizzazione». 


Altrimenti si rischia che il personale in pensione non venga rimpiazzato, come accaduto al reparto di Ematologia a Torrette, e che le liste di attesa si allunghino. Tutti eventi paventati dai cittadini che intendono costituire il comitato “Salviamo la sanità pubblica Marche”, ora attivo su una pagina Facebook. Presente a Torrette anche il Gruppo Consiliare PD Ancona, che ha messo in evidenza come la presenza delle associazioni di cittadini abbia segnato «un momento importante di partecipazione per una battaglia comune a tutela della sanità pubblica regionale».

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