Marche, c’è posto per diecimila: ristorazione e turismo spingono le assunzioni. Tutte le figure richieste

In crescita (+1,3%) le previsioni di contratti delle imprese marchigiane Ma in più della metà dei casi c’è difficoltà di reperire le figure richieste

In crescita (+1,3%) le previsioni di contratti delle imprese marchigiane Ma in più della metà dei casi c’è difficoltà di reperire le figure richieste
In crescita (+1,3%) le previsioni di contratti delle imprese marchigiane Ma in più della metà dei casi c’è difficoltà di reperire le figure richieste
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 23 Marzo 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 08:52

ANCONA  - A Senigallia non si trovano abbastanza baywatch e si va a cercarli tra i ragazzi delle scuole superiori. A Pesaro, dove i cantieri sono a corto di manovalanza, si è firmato in Prefettura un protocollo per inserire nei corsi di formazione della Scuola edile 18 giovani migranti ospitali nei centri di accoglienza. Nella Riviera del Conero stabilimenti, bar e ristoranti sono già in fibrillazione perché non si trovano stagionali estivi e anche nei parchi acquatici dell’entroterra maceratese è scattata da più di un mese la corsa al reclutamento di animatori e addetti al salvamento, perché non è facile colmare gli organici.


Situazioni-spia


Qui e là nelle Marche, s’accendono spie sulla difficoltà di allineamento tra domanda e offerta di lavoro.

Eppure la propensione delle aziende ad assumere, specie in vista della bella stagione estiva, ha un trend in aumento, come rilevano i dati dell’ultimo rapporto Excelsior, monitoraggio mensile realizzato da Unioncamere con il Ministero del Lavoro per misurare tramite interviste alle aziende i loro fabbisogni professionali e formativi. I contratti di lavoro che le imprese marchigiane hanno in programma di attivare nel mese di marzo sono 10.420 e crescono rispetto allo stesso mese del 2023 (+1,3%), con un trend favorevole ma meno accentuato del dato nazionale (+7,1%).


Il dato trimestrale


Anche le previsioni relative al trimestre marzo-maggio (33.830) sono in aumento (+1,8%) ma si mantiene elevata e superiore alla metà, pure se in calo sul mese precedente, la quota di casi di difficile reperimento delle figure richieste nei contratti lavoro da attivare. A marzo nelle Marche le assunzioni “complicate” si attestano al 51% (erano al 54,2% a febbraio), chiudendo il divario rispetto all’anno precedente, poiché a marzo 2023 la quota era del 50,8%. La mancanza di candidati resta la principale origine della difficoltà (33,3%), mentre la preparazione inadeguata riguarda il 13,9% dei casi.

Nel borsino delle professioni con più contratti di da attivare figurano in testa gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, con 1.390 opportunità, seguiti a distanza gli addetti alle vendite (990) e ancor più lontano dal personale non qualificato nei servizi di pulizia (580). Le maggiori difficoltà di reperimento si avvertono per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (in media 65,6%), con punte tra i fabbri ferrai costruttori di utensili (94,5%) e una media del 70% per gli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni e quelli specializzati nella lavorazione dei pellami. 


Bene Macerata e Fermo


Nelle province marchigiane, i programmi occupazionali delle imprese sono in espansione per Macerata (2.090 entrate programmate; +5,6% rispetto a marzo 2023) e Fermo (970; +9,0%), mentre sono attesi in contrazione quelli di Ancona (3.360; -0,6%), di Pesaro-Urbino (2.740; -1,1%) e di Ascoli Piceno (1.260; -1,6%). «La bella stagione schiude opportunità di lavoro legate al comparto accoglienza, come abbiamo avuto modo di apprezzare commentando i dati elaborati con Istart e diffusi nei giorni scorsi - commenta Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche».

Un mondo, quello dell’accoglienza turistica, ad alto potenziale occupazionale anche rispetto a posizioni più qualificate e strutturate. «Penso a quelle che richiedono competenze digitali - spiega Sabatini - nel 2023 su 140.630 entrate previste, senza distinzione di comparto, 81.260 prevedono la capacità di utilizzare competenze digitali, nel 75% di grado elevato, ritenute di difficile reperimento in oltre la metà dei casi. Il turismo è sicuramente affamato di abilità informatiche, sia nella promozione che nella gestione dell'attività lavorativa».

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