La vittima della tratta e la bambina ritrovata: Tajani arriva nelle Marche e sarà il padrino al battesimo

Il vicepremier e sua moglie Brunella oggi a Fabriano: «Abbiamo aiutato quella donna a ritrovare sua figlia in Nigeria, ne vado orgoglioso»

La vittima della tratta e la bambina ritrovata: Tajani arriva nelle Marche e sarà il padrino al battesimo (Nella foto: il ministro Tajani il primo aprile a Fabriano)
La vittima della tratta e la bambina ritrovata: Tajani arriva nelle Marche e sarà il padrino al battesimo (Nella foto: il ministro Tajani il primo aprile a Fabriano)
di Lorenzo Sconocchini
4 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Dicembre 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 18:53

FABRIANO - Doveva essere una visita istituzionale come altre, nella “Casa tra le nuvole di Papa Francesco”, dove capita spesso che personaggi pubblici rendano omaggio all’impegno del sacerdote anti-tratta don Aldo Buonaiuto e di tutta la comunità Papa Giovanni XXIII. Invece la mattina del primo aprile scorso un fuoriprogramma scartò dal protocollo previsto per la visita di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, arrivato nelle Marche per ricevere l’onorificenza di In Terris, conferita dall’Associazione fondata da don Oreste Benzi, «per il suo impegno a favore della pace».


In ginocchio


Una giovane nigeriana, ospite della casa rifugio per donne vittime della tratta, andò incontro al ministro e gli si inginocchiò di fronte, chiedendo aiuto disperata in un misto tra italiano e inglese. «Ho una figlia piccola rimasta in Nigeria, voglio portarla qui in Italia con me», riuscì a farsi capire la donna, arrivata da poche settimane nella casa rifugio, incinta di un secondo bambino, dopo essere scappata dalla Francia, dove la costringevano a prostituirsi. Un’invocazione che non è caduta nel vuoto, tanto che questa mattina - 250 giorni dopo quel commovente incontro - il vicepremier Tajani e sua moglie Brunella torneranno Fabriano, nella chiesa di San Nicolò, per fare da padrini al battesimo della figlia della donna nigeriana vittima della tratta che riduce molte giovani arrivate dall’Africa e dall’Est Europa in schiave del sesso a pagamento. 
Lo ha svelato proprio il ministro degli Esteri, ieri a margine della Conferenza dei Missionari italiani alla Farnesina, raccontando di quell’incontro con la nigeriana durante la visita alla comunità guidata da don Aldo Bonaiuto. «Mi sono trovato in una situazione che non avevo mai vissuto prima - ha ricordato ieri il ministro Antonio Tajani, di Forza Italia - con quella donna inginocchiata che implorava aiuto per ritrovare la figlia rimasta in Nigeria.

La Farnesina si è subito attivata ed ora da qualche settimana la bambina è con la mamma in Italia. Io e mia moglie saremo i padrini di battesimo della bambina». 


Tajani si è detto orgoglioso di questa chiamata. «Ridare la serenità ad una donna che ha sofferto molto per un ministro degli Esteri è un premio molto più gradito di tanti “pennacchi”, che pure fanno piacere».


A San Nicolò


Il battesimo della bimba, che oggi ha 5 anni, si terrà questa mattina alle 11 nella chiesa di San Nicolò a Fabriano, di cui è parroco don Aldo Bonaiuto. «La messa - spiega il sacerdote - rientra fra le iniziative organizzate per festeggiare i miei 25 anni di sacerdozio. Ho voluto una funzione che rendesse il senso della mia missione e testimoniasse la nostra vicinanza ai deboli, agli ultimi del mondo». 


Concelebra il vescovo


Durante la funzione religiosa, concelebrata con il vescovo di Fabriano Francesco Massara, ci sarà un doppio battesimo. Oltre alla bambina nigeriana riceverà il sacramento anche una piccola di sei mesi, originaria della Costa d’Avorio, nata durante la traversata su un barcone di migranti. «La terranno a battesimo - spiega don Aldo - l’imprenditore della moda Santo Versace con la moglie Francesca, mentre i canti durante il rito saranno eseguiti dai ragazzi del Gen Rosso».


Fuga dalla Francia


Nella comunità-rifugio “Casa tra le nuvole di Papa Francesco” attualmente sono ospitate una ventina di vittime della violenza e della tratta che le costringe a prostituirsi, provenienti da Nigeria, Albania, Bulgaria e altri Paesi dell’Est. La mamma della bimba nigeriana ci arrivò per uno di quegli arabeschi della vita che solo il destino sa disegnare. «Quando in fuga dalla Francia scese dal treno alla stazione di Chiusi - racconta don Aldo Buonaiuto - incontrò per caso un’altra giovane ex vittima della tratta, che in passato avevamo aiutato a liberarsi dalla schiavitù. Fu lei a darle il nostro numero per chiedere aiuto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA