ANCONA - Lo scenario della Mole Vanvitelliana, sullo sfondo del porto pescherecci, ha tenuto a battesimo quello che ieri mattina è stato rinominato “l’accordo di Ancona”. Il vertice tra i tre ministri degli esteri di Italia, Croazia e Slovenia (rispettivamente: Antonio Tajani, Gordan Grlic Radman e Tanja Fajon) ha portato alla triplice firma sul protocollo d’intesa su temi legati alla cooperazione in materia migratoria, della connettività, dell’economia del mare, della protezione ambientale e della sicurezza interna.
Il red carpet
A fare gli onori di casa sul tappeto rosso disteso dinnanzi alla volta d’ingresso della Mole Vanvitelliana il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, e il governatore della Regione Marche, Francesco Acquaroli. «Si lavora per creare inclusione e coesione internazionale - ha detto Silvetti -.
Non poteva mancare un riferimento a quello di Ancona, sottolineando la necessità che lo scalo sia efficacemente inserito nel sistema dell’Alto Adriatico: «Con una politica industriale che contribuisca a rilanciare le imprese marchigiane - ha proseguito Tajani - il porto di Ancona sarà uno snodo fondamentale». Su questo solco Silvetti ha annunciato un incontro entro il mese di luglio con il ministro alle infrastrutture, Matteo Salvini, e il sottosegretario Edoardo Rixi per discutere della penisola al porto di Ancona. Altro tema: la lotta all’immigrazione clandestina lungo la rotta balcanica.
La sicurezza
«Il mare non deve essere un cimitero - ha esordito la ministra Fajon -. In autunno faremo un’esercitazione congiunta, Italia-Croazia-Slovenia, di ricerca e salvataggio marino». «L’immigrazione clandestina è un problema europeo - sottolinea il ministro Grlic Radman -. Questo accordo nasce per rafforzare una posizione unica, che si allinei al quadro più ampio di livello europeo».