Le elezioni presidenziali in Russia «sono state caratterizzate da pressioni forti, anche violente. Alexey Navalny è stato escluso dalle elezioni con un omicidio. Non c'erano candidati avversari di Putin, abbiamo visto soldati entrare dentro i seggi per vedere come votava la gente». È perentorio il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel rispondere, a Bruxelles, a chi gli chiede di esporre la sua posizione in merito alle elezioni presidenziali in Russia. «Ho già detto ieri sera quello che penso», aggiunge il ministro. Ma sulla questione il governo si divide.
A far discutere è infatti la posizione espressa dall'altro vicepremier italiano, Matteo Salvini: «In Russia hanno votato, ne prendiamo atto.
Tajani e Salvini
E quando a Tajani chiedono un parere sulle parole del collega di governo, risponde: «Ho espresso la mia posizione ieri sera. Sono il ministro degli Esteri e non ho nulla da aggiungere rispetto a quello che ho detto ieri sera».