Macron, la Francia invierà truppe in Ucraina? Dalle frasi sulla Nato al vertice con Scholz, cosa può succedere

Ha detto che è importante che l'Europa non tracci linee rosse e che non si ponga limiti

Perché Macron insiste sulla possibilità di inviare truppe in Ucraina? Oggi vertice con Scholz e Tusk
Perché Macron insiste sulla possibilità di inviare truppe in Ucraina? Oggi vertice con Scholz e Tusk
di Stefania Piras
5 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Marzo 2024, 14:32

Macron insiste su una possibile operazione di terra contro la Russia e a sostegno dell'Ucraina. Per il presidente francese un coinvolgimento diretto dell'Occidente non è un tabù: si vis pacem para bellum, sembra voler dire. Macron è convinto che Putin sia un avversario che non si fermerà in Ucraina se sconfiggerà le truppe di Kiev e ha detto che gli europei non devono essere "deboli" e, anzi, devono prepararsi a rispondere. Sono dichiarazioni opposte a quelle che avevamo ascoltato due anni fa, quando è scoppiata la guerra. Macron all'epoca disse che la Russia non andava umiliata. E tre anni prima se ne uscì dichiarando che la Nato era in stato di morte cerebrale. 

Oggi Macron parla in modo molto diverso: ha detto che non si può escludere il dispiegamento di truppe di terra in Ucraina in futuro. Dichiarazione choc che ha avuto un effetto dirompente: ci sono state polemiche, molti leader hanno preso le distanze tra cui il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani 

che parla senza mezzi termini di terza guerra mondiale se si inviassero truppe a Kiev, mentre altri, soprattutto nell'Europa orientale, hanno espresso il loro sostegno. Ieri ha ribadito il concetto e la polemica si è riaccesa. Sui social gira già un meme: Macroléon, il corpo di Bonaparte e la faccia di Macron. I detrattori del presidente sostengono che più che su vera una campagna militare, Macron sia concentrato nella campagna elettorale per le Europee che mira a sconfiggere i partiti filorussi.  

«Se la Russia vincerà questa guerra, la credibilità dell'Europa si ridurrà a zero», ha dichiarato a Bfmtv.

Ha detto che è importante che l'Europa non tracci linee rosse e quindi che non si ponga limiti perché trasmetterebbe un segnale di debolezza al Cremlino e lo incoraggerebbe a proseguire con l'invasione dell'Ucraina.

Ha rifiutato però di fornire dettagli su come potrebbe essere un dispiegamento in Ucraina. «Non voglio farlo - ha risposto - Voglio che la Russia fermi questa guerra, si ritiri dalle sue posizioni e permetta la pace. Ho motivi per non essere preciso», ha detto. Ha poi precisato che la Francia non inizierà mai un'offensiva contro la Russia e che Parigi non è in guerra con Mosca, nonostante la Russia abbia lanciato attacchi aggressivi contro gli interessi francesi dentro e fuori la Francia. Il pensiero corre agli attacchi informatici e ai contingenti francesi che hanno dovuto abbandonare l'Africa. 

Macron e Scholz, riconciliazione in vista?

Il presidente è volato oggi a Berlino per incontrare il Cancelliere tedesco Scholz e il primo ministro polacco Donald Tusk (la Polonia è la potenza europea più esposta alla guerra in Ucraina e ha aumentato le spese militari a un livello record, il 4% del PIL, il doppio della Francia). L'obiettivo del viaggio è discutere dei profitti generati dai beni russi congelati per acquistare armi per l’Ucraina ma anche chiarire con il suo omologo questi cambi di toni sulla guerra.

Le divergenze tra la Francia, unico paese europeo a possedere l'arma nucleare, e Germania sono aumentate negli ultimi mesi. Macron parla di invio di truppe di terra e missili a lungo raggio, di aumento degli aiuti a Kiev. Scholz è più cauto e ha escluso categoricamente l'opzione "boots on the ground".

Il leader tedesco teme un'escalation ed è stato criticato anche da diversi suoi alleati all'interno della sua stessa maggioranza per il rifiuto di consegnare i missili Taurus a lungo raggio. Il motivo è che il loro uso richiederebbe l'intervento di militari tedeschi e quindi un pericoloso coinvolgimento. «Come Cancelliere, ho la responsabilità di evitare che la Germania prenda parte a questa guerra», ha detto davanti al Bundestag. E ancora: «La prudenza non deve essere descritta come debolezza, come fanno alcuni», ha aggiunto riferendosi a Macron ma senza citarlo. La Germania è il maggior sostenitore europeo in termini di aiuti finanziari e militari a Kiev, molto più della Francia, ha sottolineato per controbattere.

Macron, da "La Russia non va umiliata" a "Sì a truppe europee in Ucraina". Cosa è cambiato?

Perché il presidente francese ha assunto questi toni bellicisti? La svolta c'è stata nel discorso pronunciato a Bratislava durante il Globalsec l'anno scorso. Macron citò lo scrittore ceco-francese Milan Kundera e ha ammesso gli errori della Francia quando non ascoltò abbastanza l’Europa centrale. Disse che grazie al «trattamento con elettroshock» del presidente russo Vladimir Putin, la Nato non è più “morta cerebralmente”. C'entrano anche le imminenti elezioni europee che anche Putin seguirà attentamente per capire se c'è ancora un Occidente prigioniero, come lo chiamava Kundera nel 1983. Cioè un Occidente che aveva scelto di disinteressarsi dell’Europa finita nella sfera d’influenza dell’Unione Sovietica. Memorabili le parole con cui lo scrittore ceco descrive «l'indulgenza piena di imbarazzo» degli amici francesi quando lui gli racconta l'invasione di Praga.

Macron, a Bratislava un anno fa e oggi a Berlino, insiste sui rischi che l'intero Vecchio Continente sta correndo. «Se la Russia dovesse vincere, la vita dei francesi cambierebbe. Non avremo più sicurezza». Perciò insiste su un'Europa che deve fare tutto il possibile, senza limiti, per impedire alla Russia di vincere. Senza limiti, è questa è l'ambiguità che angoscia alleati e opinione pubblica. 

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