Kiev e il problema polvere da sparo: l'Europa non riesce più ad aiutarla perché dipende dal fulmicotone cinese

L'Ue vorrebbe aiutare l'Ucraina, ma la nitrocellulosa per produrre munizioni arriva dalla Cina, che è il principale esportatore ma anche amico della Russia

Kiev e il problema polvere da sparo: l'Europa non riesce più ad aiutarla perché dipende dal fulmicotone cinese
Kiev e il problema polvere da sparo: l'Europa non riesce più ad aiutarla perché dipende dal fulmicotone cinese
di Marco Prestisimone
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Lunedì 8 Aprile 2024, 16:39

Il cotone finisce al centro della guerra tra Ucraina e Russia. In Europa da mesi c'è grande preoccupazione a proposito della nitrocellulosa, ingrediente fondamentale per la produzione di munizioni e altri esplosivi. A produrla è infatti la Cina e i Paesi dell'Ue ne sono fedeli importatori (Germania, Svezia e Belgio su tutte). Le nuove relazioni geopolitiche però impongono una riflessione: se Pechino, come già sta accadendo, riducesse l'export per non sfavorire l'amica Russia, allora l'Ue come può continuare ad aiutare Kiev con l'artiglieria? 

La domanda di munizioni è aumentata vertiginosamente con l’Ucraina che ne consuma a ritmi elevatissimi per respingere le forze russe. In Europa, però, produrne è diventato difficilissimo a causa dei problemi nella catena di approvvigionamento di alcuni materali, tra cui la nitrocellulosa, nota anche come “fulmicotone”. I principali produttori di armi, tra cui la svedese Saab e la tedesca Rheinmetall, hanno avvertito che l’Europa dipende eccessivamente dai linter provenienti dalla Cina, che rappresenta poco meno della metà del commercio globale. Armin Papperger, amministratore delegato di Rheinmetall, uno dei principali produttori di munizioni, ha dichiarato al Financial Times che l’Europa dipendeva dalla Cina per «oltre il 70%» dei suoi linter di cotone. «Esiste il rischio che la Cina possa trattenere i linter per ragioni geopolitiche. E questo è il motivo per cui compriamo quanto più possibile per riempire le nostre scorte». 

La produzione Nato

L'obiettivo dell'Ue è quello di aumentare la produzione di proiettili standard Nato da 155 mm a 1,4 milioni all’anno per ricostituire le scorte degli Stati membri, che sono state esaurite per aiutare le forze armate ucraine. «C’è un’enorme carenza di nitrocellulosa, che sta causando difficoltà in altri settori del settore.

La carenza evidenzia semplicemente la necessità di rafforzare la reattività e la capacità dell’industria della difesa dell’Unione Europea per garantire la fornitura tempestiva di munizioni e missili in Europa», spiegano addetti ai lavori. I leader europei hanno sottolineato la carenza di polvere da sparo. «Siamo tutti consapevoli della necessità di far fronte alla scarsità di alcune componenti, in particolare delle polveri da sparo», ha detto il presidente francese Emmanuel Macron a marzo dopo un incontro con i principali sostenitori dell'Ucraina.

La dipendenza dalla Cina (anche della Russia)

Le aziende hanno avvertito che sarebbe difficile aumentare rapidamente la produzione di esplosivi essendo dipendenti da fonti cinesi e che vi è il pericolo che la Cina possa limitare le esportazioni del materiale se le relazioni peggiorassero. Le preoccupazioni per le forniture di linter di cotone nascono mentre la Germania e altre nazioni europee cercano di diversificare e «ridurre i rischi» della loro fornitura di materiali critici lontano dalla Cina, che per decenni è statadestinazione di outsourcing affidabile e a basso costo. La Russia, che ha anche aumentato la produzione di munizioni, ha aumentato le importazioni di nitrocellulosa dalla Cina negli ultimi due anni. I suoi acquisti dalla Cina sono passati da 3,4 milioni di dollari nel 2022 a 7,18 milioni di dollari nei primi 10 mesi del 2023, secondo i dati sulle importazioni esaminati dal Royal United Services Institute del Regno Unito.

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