ANCONA Il sottosegretario al Mit Galeazzo Bignami l’aveva annunciato lo scorso maggio, davanti alla platea radunata da Confindustria Ancona che chiedeva a gran voce l’alta velocità sulla dorsale adriatica. E si era preso l’impegno: «Entro l’anno Rfi presenterà lo studio delle alternative progettuali». La road map slitterà forse di qualche mese - ora di parla di febbraio/marzo - ma quello studio è effettivamente in corso.
La conferma
A renderlo noto è Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rfi, che ha aggiornato il cronoprogramma: «Stiamo studiando le varie possibili alternative progettuali di una nuova linea ferroviaria».
Il cambio di passo
Siamo ancora prima delle carte, ma almeno qualcosa si sta muovendo per dotare le Marche (uniche in Italia, insieme ad Abruzzo e Molise ad esserne sprovviste) dell’alta velocità. «Il gruppo Rfi d’accordo con il ministro dei Trasporti Salvini - prosegue Carloni - sta predisponendo un piano di fattibilità con più proposte progettuali per i collegamenti Bologna- Bari che verrà presentato prossimamente per condivide le ipotesi con i territori interessati, Marche comprese». E aggiunge: «Una visione finalmente organica e complessiva che rende l’opera più congrua e razionale, all’opposto di quella del precedente governo che preferiva invece andare avanti con gli spezzettamenti».
I famosi bypass - in primis quello di Pesaro-Fano già finanziato con 1,8 miliardi - che in caso di realizzazione di due nuovi binari in arretramento non si sa bene che fine farebbero. Secondo Carloni, «l’approccio del precedente governo ha messo in competizione le amministrazioni locali, con territori che sono andati avanti da soli. Ma la sfida è talmente importante e strategica che non può essere demandata a trattative singole». A buon intenditor, poche parole.