Giornata delle Marche, missione infrastrutture: da Amazon ai satelliti e dal porto all’alta velocità

Accorciare tempi e distanze, Acquaroli: «Servono investimenti miliardari per la ferrovia Adriatica»

Giornata delle Marche, missione infrastrutture: da Amazon ai satelliti e dal porto all’alta velocità
Giornata delle Marche, missione infrastrutture: da Amazon ai satelliti e dal porto all’alta velocità
di Antonio Pio Guerra
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Lunedì 11 Dicembre 2023, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 15:14
ANCONA Le Marche da connettere, internamente ed esternamente, per dare più opportunità ai giovani di questa regione. Questa la vision della giunta guidata da Francesco Acquaroli, raccontata ieri nell’auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona durante la XIX edizione della Giornata delle Marche. Il tema scelto per l’incontro: infrastrutture, sviluppo e sicurezza. «Accorciare i tempi e le distanze è fondamentale, altrimenti rischiamo di tagliarci fuori da tante opportunità» è l’avvertimento lanciato dal presidente Acquaroli, intervistato sul palco dalla giornalista Daria Paoletti di SkyTg24 subito dopo un panel coi principali attori dell’intermodalità regionale.  


Il polo logistico


Seduti allo stesso tavolo Alex D’Orsogna, Ad dell’Aeroporto di Ancona, Massimo Stronati, presidente di Interporto Marche Spa e Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Centrale. Guardando al futuro, sicuramente la novità principale è l’arrivo di Amazon, il colosso dell’e-commerce che a Jesi costruirà un hub di 65mila metri quadri, il più grande del sud dell’Europa. «Contano di finire i lavori entro l’estate del 2024, per iniziare l’attività già nel 2025» ha spiegato Stronati. Trasporto su gomma, sì, ma anche rotaia. «Ogni anno nelle Marche passano 43 milioni di tonnellate di merci su gomma ed 11 milioni via mare. Il 60% potrebbe puntare sulla rotaia» ha continuato il presidente. Lato ferroviario, è stato Acquaroli a dettare la linea. Ha parlato di Alta velocità sulla linea Adriatica, sottolineando la necessità di «investimenti miliardari», rimarcando come «non vada progettata solo per la nostra regione ma con una filiera». Altro capitolo per il trasporto aereo. «Il nostro aeroporto aveva difficoltà enormi, è stato salvato da una sorte ineludibile» ha detto ancora Acquaroli. Sul tema, la parola è passata però ad Alex D’Orsogna.

«Nel 2023 abbiamo attivato i voli per Parigi, abbiamo riportato EasyJet coi voli su Londra» ha rivendicato l’amministratore delegato dell’unico scalo marchigiano.

Ma non di soli passeggeri vivono le Marche, ed ecco allora un piano futuro in più punti. Sviluppo del cargo - già oggi Falconara è il decimo aeroporto italiano per le merci, grazie ai voli di UPS e DHL - così come la manutenzione dei velivoli. E nemmeno il cielo è un limite per D’Orsogna.


Il protocollo con il Cnr


«Abbiamo siglato un protocollo col Cnr per l’aviolancio di piccoli satelliti» racconta, prospettando anche partnership con la neonata divisone aerospaziale di Amazon. Infine il porto di Ancona. Procede a tappe forzate il progetto della penisola per lo spostamento del traffico dei traghetti dal cuore di Ancona. «Mercoledì andremo in conferenza dei presidenti delle Autorità portuali col documento di programmazione» ha annunciato Garofalo. Ma sono tanti altri i progetti portati avanti, come i cento metri in più di Darsena Marche che serviranno ad aprire la banchina 27, che dovrebbe essere pronta nei primi mesi del 2024. «Il porto di Ancona comincia ad essere stretto, insufficiente per pensare al futuro» il monito del presidente dell’autorità portuale. Presente al tavolo anche Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche: «Abbiamo realizzato un libro bianco delle priorità infrastrutturali delle Marche, che sono ben 14» ha annunciato. E ancora: «A volte costa più il non fare che il fare».


Capitolo a parte per le strade, su cui è tornato Acquaroli. «La Pedemontana è una strada che dà un’opportunità enorme» ha detto, ricordando il finanziamento monstre da 500 milioni per la sua prosecuzione a sud. Spazio anche per la ricostruzione post-sisma. «Le Marche, una regione piccola e forte, capace di resistere alle grandi crisi» ha sottolineato Dino Latini, presidente del Consiglio Regionale. La sfida, però, è anche quella di fermare la diaspora degli abitanti del cratere. «Cominciare la ricostruzione dai centri storici delle città più colpite» propone Acquaroli per lanciare un segnale.

 

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