ANCONA - I conti restano in rosso. Ma all’orizzonte si inizia ad intravedere la luce. Il bilancio 2022 di Ancona International Airport - la società che gestisce l’aeroporto Sanzio - chiude con una perdita netta di circa 2 milioni di euro.
Il risultato
Un risultato, legato principalmente agli strascichi della pandemia e all’aumento dei costi energetici, che comunque registra un miglioramento rispetto all’anno precedente, quando il buco era stato di 3,2 milioni di euro. Una risalita della china trainata dall’aumento dei ricavi per effetto della ripresa del traffico aereo. Nel 2022, infatti, il Sanzio ha fatto segnare un aumento di passeggeri del +93,8% rispetto al 2021. «Lo scorso anno ha rappresentato per l’aeroporto un importante traguardo, dando piena attuazione al già pianificato processo di ristrutturazione approvato dalla Commissione Europea nel 2019», è l’analisi del ceo di Ancona International Airport Alexander D’Orsogna. Piano di ristrutturazione che ha visto la Regione mettere sul piatto 25 milioni di euro e il fondo anglo svedese Njord Partners - oggi socio di maggioranza con il 91,5% delle quote - altri 15 per risollevare le sorti di un Sanzio ad un passo dal default.
Il risanamento
«Abbiamo portato a termine gli adempimenti imposti in materia di ridefinizione dei costi e di risanamento strutturale - sottolinea D’Orsogna - il tutto senza perdere mai di vista il perseguimento delle prospettive e delle attività programmatiche del traffico aereo al fine di condurre la società al ripristino della redditività nel breve-medio termine».
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