Marche, è ancora bagarre sul caso Sanzio: «Stavano per farlo fallire»

In consiglio regionale riaccesi i riflettori regionale, le accuse di Pd-M5s: scarsa trasparenza sui voli cancellati da Aeroitalia

E' ancora bagarre sul caso Sanzio: «Stavano per farlo fallire»
E' ancora bagarre sul caso Sanzio: «Stavano per farlo fallire»
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 14 Novembre 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 15:22

ANCONA «Vada a vedere tutte le persone che hanno portato l’aeroporto a un passo dal fallimento. Chi le aveva nominate?». Sbotta l’assessore Goffredo Brandoni, quando nell’aula del consiglio regionale si riaccendono i riflettori regionale sull’affaire AeroItalia e l’opposizione Pd-M5S accusa la giunta regionale di scarsa trasparenza. Proprio ieri è diventata esecutiva la decisione della compagnia romana, annunciata a fine ottobre, di sospendere i collegamenti tra il Raffaello Sanzio e Bucarest, Vienna e Barcellona. 

 
Il dietrofront


Qualche giorno dopo quell’annuncio choc, il 2 novembre, AeroItalia era tornata in parte sui suoi passi, comunciando la riapertura dal primo dicembre almeno la rotta con Barcellona.

Venendo alle interrogazioni presentate ieri nell’aula di Palazzo Raffaello, la prima portava la firma del gruppo consiliare del Pd mentre una seconda è stata presentata dalla consigliera del Movimento Cinque Stelle Marta Ruggeri. I dem sono partiti all’attacco chiedendo contro all’assessore della veridicità o meno della notizia dello stop ai voli tra Falconara e le tre importanti destinazioni europee.

Come già successo durante la seduta dello scorso 8 novembre, Brandoni ha affidato la sua risposta ad una nota stringata dell’Atim, l’Agenzia Regionale per il Turismo delle Marche. «Atim non ha alcuna competenza relativamente ai voli. Tale richiesta va effettuata all’Aeroporto Internazionale di Ancona o si può evincere consultando il sito di Aeroitalia». Gli animi si sono però scaldati con la seconda interrogazione, quella di Ruggeri. Secondo l’amministratore delegato di AeroItalia Intrieri, alla base di tutto ci sarebbe una fattura non pagata da Atim del valore di 250mila euro - su un accordo da 750mila per la promozione turistica delle Marche sui velivoli.

La clausola


Davvero nel contratto era previsto questo scambio di denaro? Ancora una volta, quella di Brandoni è una risposta per interposta persona. «È stato sottoscritto da Atim un contratto con AeroItalia che aveva come termine il primo dicembre 2023 ed a fronte del quale non vi è stata alcuna corresponsione di denaro pubblico senza alcun tipo di connessione coi voli operati dalla compagnia sull’aeroporto di Ancona».

Quindi il flusso si interrompe. «Nel contratto esiste una clausola di riservatezza che impedisce di comunicare il contenuto delle interlocuzioni in corso. Si rinviano ulteriori precisazioni a quando sarà possibile divulgarne il contenuto senza ledere i diritti delle parti». Poi Brandoni poggia sulla scrivania il bigino e interviene a braccio, puntando il dito contro Ruggeri e rinfacciando alle opposizioni le traversie della vecchia società di gestione Aerdorica, salvata a un passo dal fallimento. «Quando ha tempo, si vada a vedere chi sono i responsabili di quella vicenda. Se lo chieda. Ripercorra la storia delle persone nominate» sbotta. Ruggeri annuncia la richiesta di accesso agli atti per ottenere copia del contratto tra Atim e la compagnia aerea.

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