ANCONA - Un’altra giornata di passione in quel di Palazzo Raffaello. La formazione della nuova giunta, che avrebbe dovuto essere messa a punto subito dopo le elezioni Politiche del 25 settembre, si è trasformata in uno stillicidio per il governatore Francesco Acquaroli. Da un giorno all’altro ha dovuto sostituire in corsa il nome in quota Fratelli d’Italia, dopo la gaffe di Carlo Ciccioli sulle vittime dell’alluvione che - ormai è definitivo - gli è costata il posto nell’esecutivo regionale. Se in un primo momento il presidente aveva puntato su una figura tecnica del capoluogo dorico, nelle ultime ore ha virato su un rappresentante del partito.
La scelta
Si tratta dell’ex sindaco di Falconara - ed attuale membro del consiglio di amministrazione di Ancona International Airport - Goffredo Brandoni.
Era chiaro che lo stallo venutosi a creare negli ultimi giorni non fosse tanto dovuto alla decisione di nominare o meno Ciccioli assessore - il Corriere Adriatico aveva anticipato venerdì che per lui il sogno di un posto in giunta era ormai sfumato - ma piuttosto alla difficoltà di trovare un sostituto che rispondesse a tutti i requisiti. Ora Brandoni è ad un passo dalla nomina, benché manchi ancora l’ufficialità. Andrebbe così ad affiancare le new entry in quota Lega Andrea Antonini e Chiara Biondi, entrambi consiglieri regionali. Il primo erediterà le deleghe allo Sviluppo economico e all’Agricoltura che furono del vicepresidente Mirco Carloni, eletto alla Camera. La seconda, subentrerà invece alla neo deputata Giorgia Latini nell’assessorato alla Cultura e all’Istruzione. Appena FdI riuscirà a chiudere una partita ormai tutta interna, la nuova giunta potrà finalmente partire.
Il profilo
Classe 1952, Brandoni è stato sindaco di Falconara dal 2008 al 2018 e vicepresidente Anci Marche dal 2009 al 2020. Una lunga esperienza di amministratore alle spalle, dunque, che avrebbe voluto coronare con un posto al sole a Palazzo Leopardi. Nel 2020 si è infatti candidato alle elezioni Regionali con Fratelli d’Italia, arrivando però terzo nella provincia di Ancona e mancando dunque per una manciata di voti lo scranno di consigliere regionale. Ora potrebbe entrare direttamente dal portone principale e saltare le tappe, arrivando direttamente ai piani alti di Palazzo Raffaello, dove dovrebbe gestire alcune tra le deleghe più pesanti della giunta. Una bella promozione sul campo, a cui manca ancora il sigillo dell’ufficialità.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout