Segretario generale, l'assessore Brandoni replica alla cosigliera dem Bora: «Procedura è corretta»

Segretario generale, l'assessore Brandoni replica alla cosigliera dem Bora: «Procedura è corretta»
Segretario generale, l'assessore Brandoni replica alla cosigliera dem Bora: «Procedura è corretta»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Novembre 2022, 02:25

ANCONA «L’orientamento della Corte dei Conti ha evidenziato mere criticità e non illegittimità, non postula nessuna esigenza di autotutela da parte della giunta». Parola dell’assessore al Personale Goffredo Brandoni, che ieri in Consiglio regionale ha risposto ad un’interrogazione della dem Manuela Bora sul conferimento dell’incarico all’attuale segretario generale della giunta regionale Mario Becchetti


La tesi


«Le ragioni rappresentante dalla Regione alla Corte in sede di contraddittorio a sostegno della legittimità dell’atto adottato e la parifica, certificano la correttezza del procedimento», ha proseguito Brandoni, che ha ingaggiato anche un botta e risposta dai toni decisamente accesi con Bora durante la discussione dell’atto. «Questa interrogazione - l’attacco della consigliera del Pd - è un mio diritto e lei ha dovere di rispondere.

Sono insoddisfatta della risposta su una questione delicata che non si base su mie considerazioni, ma su quelle della Procura regionale della Corte dei Conti, che nell’ambito del giudizio di parifica del Rendiconto sottolinea gravi criticità nella nomina del segretario regionale che sollecitano la giunta a prenderne atto e ad agire di conseguenza». Non si fa attendere la replica di Brandoni, che ricorda come «il conferimento dell’incarico fatto con delibera 1.371 del 2020 sia stato preceduto da formale interpello per individuare prioritariamente un candidato interno ritenuto professionalmente idoneo per il ruolo».

La posizione della Regione

L’incarico dunque - questa la posizione della Regione rispetto all’osservazione della Corte dei Conti - «non è stato dato su mera base fiduciaria, ma sulla base di determinati requisiti di professionalità dal curriculum del candidato», mette i puntini sulle i l’assessore. «Per i «conferimenti avvenuti nel 2015 e 2017, gli incarichi di segretario generale erano stati attribuiti a soggetti esterni, non dirigenti di ruolo nella giunta, senza alcun interpello», ha concluso Brandoni ribadendo come la Corte dei Conti, «sulla base delle argomentazioni fornite e con la parificazione abbia certificato la correttezza della procedura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA