ANCONA «L’orientamento della Corte dei Conti ha evidenziato mere criticità e non illegittimità, non postula nessuna esigenza di autotutela da parte della giunta». Parola dell’assessore al Personale Goffredo Brandoni, che ieri in Consiglio regionale ha risposto ad un’interrogazione della dem Manuela Bora sul conferimento dell’incarico all’attuale segretario generale della giunta regionale Mario Becchetti.
La tesi
«Le ragioni rappresentante dalla Regione alla Corte in sede di contraddittorio a sostegno della legittimità dell’atto adottato e la parifica, certificano la correttezza del procedimento», ha proseguito Brandoni, che ha ingaggiato anche un botta e risposta dai toni decisamente accesi con Bora durante la discussione dell’atto. «Questa interrogazione - l’attacco della consigliera del Pd - è un mio diritto e lei ha dovere di rispondere.
La posizione della Regione
L’incarico dunque - questa la posizione della Regione rispetto all’osservazione della Corte dei Conti - «non è stato dato su mera base fiduciaria, ma sulla base di determinati requisiti di professionalità dal curriculum del candidato», mette i puntini sulle i l’assessore. «Per i «conferimenti avvenuti nel 2015 e 2017, gli incarichi di segretario generale erano stati attribuiti a soggetti esterni, non dirigenti di ruolo nella giunta, senza alcun interpello», ha concluso Brandoni ribadendo come la Corte dei Conti, «sulla base delle argomentazioni fornite e con la parificazione abbia certificato la correttezza della procedura.