Gaetano Intrieri (Aeroitalia): «La colpa è tutta dell’Atim. Parlerò solo con Acquaroli»

Gaetano Intrieri (Aeroitalia): «La colpa è tutta dell’Atim. Parlerò solo con Acquaroli»
Gaetano Intrieri (Aeroitalia): «La colpa è tutta dell’Atim. Parlerò solo con Acquaroli»
di Maria Cristina Benedetti
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Sabato 28 Ottobre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 16:58

Un brusco atterraggio. È durata troppo poco l’immagine dell’aeroporto di Falconara che vola alto sull’Italia e sul mondo. Gaetano Intrieri inizia la manovra d’emergenza: «Non sono stati rispettati i patti, sono il manager di una società privata, devo difenderne gli interessi». L’ad di Aeroitalia, in appena sette righe di comunicato, mette fine all’aspirazione delle Marche di poter annullare un atavico isolamento infrastrutturale: tra un anno stop ai voli di continuità per Roma, Napoli e Milano; dal prossimo 13 novembre il blocco varrà anche per le rotte Bucarest, Vienna e Barcellona. 

 
Restiamo in pista per le trasvolate interne, quelle di continuità. L’accordo che ha firmato con il governo centrale non prevedeva una presenza garantita per almeno un triennio? Dovrà pagare una penale? 
«No. Il bando indicava sei mesi di preavviso entro un anno dalla stipula del contratto».
Possiamo sospettare che la sua decisione dipenda dal fatto che quegli aeromobili viaggiavano praticamente vuoti? 
«È inesatto. La percentuale di passeggeri prevista per questo tempo di rodaggio è assolutamente in linea con le nostre aspettative. L’approccio è diverso».
Spieghi con un esempio.
«A Comiso, quando siamo partiti, volavano in venti, oggi siamo arrivati a quota 140. L’unica eccezione è Catania: fa subito il pieno».
Un dubbio. La storia sembra ripetersi: a Forlì avete compiuto la stessa, identica mossa.
«Non sono paragonabili le due vicende. Ecco, nel caso del capoluogo romagnolo i passeggeri erano pochissimi, sì». 
In quella stringata nota di cancellazione, lei scrive: mancato adempimento degli impegni da parte di Atim, l’agenzia per il turismo, costola di Palazzo Raffaello. Traduca. 
«Lo ripeto: non sono stati rispettati i patti».
Qualche dettaglio in più? 
«Non voglio fare alcuna polemica. Lo ribadisco: sono il manager di una società privata, devo tutelarne gli interessi».
Insistiamo: cos’è che è andato storto? Almeno un indizio.
«Gli accordi di sponsorizzazione non sono stati osservati. Su quegli aerei è impresso il logo della Regione Marche». 
Non vuole aggiungere altro?
«No».
Passiamo sul fronte delle tratte estere.
«Barcellona stava andando bene; Bucarest e Vienna meno».
La rotta per Amsterdam è cancellata dai radar? 
«Non era prevista. E quindi non partirà».
La porta è chiusa o appena accostata? C’è ancora un margine di trattativa?
«Parlerò solo con il governatore Francesco Acquaroli».
Rimette la palla al centro? 
«Dipenderà da lui». 
 

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