Bomprezzi: «Pd, umiltà e ascolto serve ripartire da qui per tornare a vincere. Acquaroli? Con la sua giunta la sanità rischia il commissariamento»

Dopo il cambio al vertice regionale, la segretaria fa un bilancio dei primi 6 mesi

Bomprezzi: «Pd, umiltà e ascolto serve ripartire da qui per tornare a vincere»
Bomprezzi: «Pd, umiltà e ascolto serve ripartire da qui per tornare a vincere»
di Andrea Maccarone
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Lunedì 11 Settembre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 07:22
Sono passati sei mesi esatti dall’insediamento di Chantal Bomprezzi a segretario regionale del Pd Marche
Segretario, qual è l’impronta che lei ha voluto dare al suo partito e con quali mosse? 
«Innanzitutto quella di stare vicino ai nostri circoli, dando per primi il buon esempio. Mi definisco una Segretaria a costo zero, sono una volontaria come loro in quanto non percepisco una indennità o stipendio. Poi lottare per i temi prioritari, la sanità pubblica in primis. Su questo stiamo facendo un buon lavoro di rete, anche con il gruppo regionale. E poi il lavoro: il 16 settembre a Pesaro parleremo di salario minimo nelle Marche, con l’On. Guerra e Daniela Barbaresi della Cgil».  
Quali sono le prospettive del Pd Marche oggi? 
«Abbiamo l’ambizioso obiettivo di essere il perno di una grande coalizione di centro-sinistra, che aggreghi le migliori menti e tutte quelle forze sociali e civili che vogliono sconfiggere questa destra. All’iniziativa del 16 settembre ci saranno le forze di opposizione che hanno sottoscritto la proposta sul salario minimo. Partiamo dai temi prioritari per i marchigiani e affrontiamoli uniti». 
Il momento storico è particolarmente avverso al Pd: crollo degli elettori, espugnate due roccaforti (Marche e Ancona), Pesaro nel mirino. Su quali leve punterà per invertire la rotta? 
«Sulle dinamiche locali insistono anche altre variabili che non dipendono dalle questioni regionali. C’è però un minimo comune denominatore: occorre prendere atto che ci è stato chiesto un cambiamento, in primis sugli atteggiamenti, e da lì bisogna ripartire. Servono umiltà e ascolto, apertura al confronto. I dirigenti locali sono chiamati a questo se vogliamo tornare a vincere dove non governiamo e, soprattutto, dare ulteriore prospettiva dove siamo già in maggioranza». 
Acquaroli al giro di boa, pone le basi per il secondo mandato. Su quali temi pensate di avere le carte in regola per poterlo contrastare? 
«Le Marche stanno sempre più sprofondando tra le regioni che avranno più bisogno di aiuti a livello europeo e nazionale. Rispetto agli interventi necessari, tra emergenze climatiche e difficoltà per famiglie e imprese, Acquaroli e la giunta non stanno facendo nessuna azione strutturale per invertire la tendenza. Se continuiamo così, tra qualche anno rischiamo il commissariamento della sanità marchigiana». 
Una delle sue ultime battaglie contro il governo Acquaroli è stata riguardo la legge regionale sul gioco d’azzardo. Quale sarebbe dovuta essere la formula adeguata dal suo punto di vista? 
«Il punto è che di fronte alle fragilità sociali, il governo Acquaroli ha deciso di incentivare il gioco d’azzardo. Come consigliera a Senigallia ho firmato con la coalizione un atto a luglio per chiedere alla Regione di tornare indietro. Serve una forte azione dal basso che faccia altrettanto. Istruiremo anche il gruppo consiliare, e non solo, per dare battaglia». 
Europee 2024, quali sono le prospettive? Il Pd Marche come si sta preparando? 
«Dal nazionale non ci hanno ancora dato notizia di questo. Chiederemo che nella composizione delle candidature non si dimentichino le Marche e soprattutto condivisione nelle scelte. Il territorio deve essere ascoltato, prima e aldilà delle correnti, anche perché poi serviranno le preferenze e il sostegno di tutto il Partito». 
 
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