PESARO- I tre giorni della pavoncella. Capita che durante un incontro con un’associazione di cacciatori nel Pesarese, un assessore della giunta ne impallini - metaforicamente - un altro e sveli retroscena al vetriolo che tirano in ballo dal governatore Francesco Acquaroli ai deputati Mirco Carloni e Francesco Battistoni. Si potrebbe pensare che un tale putiferio si scateni su materie sensibili e complesse come la sanità. E invece no. Come in un copione che si ripete, è la delega alla Caccia quella più spinosa e capace di creare attriti. Anche se mai pesanti come questa volta. Ma procediamo con ordine.
L’assemblea
Il protagonista di questa piece teatrale è l’assessore all’Ambiente e cacciatore (sì, nella storia c’è anche la sfumatura del paradosso) Stefano Aguzzi (quota Forza Italia), che parlando ad un’assemblea di compari cacciatori ha sparato a zero sul collega di giunta Andrea Antonini, della Lega. «Domani qualcuno mi redarguirà - forse anche il presidente - per quello che sto dicendo», l’incipit probabilmente profetico dell’intemerata di Aguzzi: «L’assessore alla Caccia è un’ottima persona, un amico.
La bacchettata
Ma cos’avranno fatto di male questi due potentissimi funzionari? «Hanno già fatto l’accordo con l’Ispra: non avevano neanche fatto mettere la pavoncella nel calendario venatorio. L’ho fatta inserire io, chiamando Antonini - si appunta le stellette al petto Aguzzi -. L’avevano esclusa dicendo che l’Ispra l’avrebbe bocciata: lo stesso errore fatto l’anno scorso, quando la Regione ha sposato la proposta dell’Ispra. Ma io mi ero arrabbiato e non l’avevo votata». E qui arriva il vero coup de théâtre di questa tragicommedia. Aguzzi racconta un aneddoto che passerà alla storia come uno dei momenti più alti di Palazzo Raffaello: «Sono stato fortemente redarguito dal presidente (Acquaroli, ndr) su questo e ha chiamato anche Forza Italia a Roma per dire che mi stavo comportando male perché non avevo votato con la giunta». Una bacchettata che, evidentemente, ancora brucia, perché pochi minuti dopo torna sul tema: «Sono stato chiamato dall’onorevole Battistoni (commissario regionale di FI, ndr) che mi ha chiesto perché avessi votato contro. E mi ha detto che quando succedono queste cose, tra partiti alleati è sempre delicato». Tanto rumore per una pavoncella.
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