SAN SEVERINO - La città di San Severino perde una personalità di spicco del suo mondo imprenditoriale. Si è spento all’età di 98 anni Luigi Taborro, cavaliere del lavoro e fondatore dello scatolificio Sios. Ha vissuto una vita irta di difficoltà, come tutta la nazione, negli anni a cavallo tra i due conflitti mondiali, durante la seconda guerra mondiale e nel secondo dopoguerra.
Fu emigrante in Argentina per poi rientrare nel ’55.
Nacque lo scatolificio Sios, azienda che crebbe e si sviluppò grazie all’intraprendenza dei figli Gualtiero e Sante. Il cavalier Taborro era solito spendere un’oretta giornaliera visitando l’azienda e intrattenendosi cordialmente con le maestranze. Non nascondeva l’orgoglio di aver visto la sua creatura crescere tra le più performanti del centro Italia. La recente scomparsa di sua moglie Maria lo aveva provato, ma era uscito a reagire; ma un problema di salute sopravvenuto tre mesi fa lo aveva fiaccato in maniera sensibile. Cattolico praticante, nella vita si è occupato del sociale fornendo il proprio apporto a varie organizzazioni locali.
Serio ma con un innato spirito ironico, Taborro ha vissuto e insegnato i grandi valori del lavoro e dell’onestà. In oltre 60 anni di attività, grazie al suo impegno iniziale e successivamente a quello dei figli, il cavalier Taborro ha contribuito a dare opportunità di lavoro a tanti concittadini. La camera ardente, a cura delle Onoranze funebri Città di San Severino, è allestita nei locali dell’azienda Sios nella zona industriale di Taccoli. Il funerale oggi, alle 9.30, nella chiesa di San Domenico.