PIEVE TORINA - Un malore lunedì scorso. La corsa in ospedale e poi ieri mattina la morte cerebrale. L’entroterra in lutto per la scomparsa di Priamo Palmieri, 56 anni, nato e vissuto a Pieve Torina fino a quando il sisma del 2016 non ha distrutto la sua casa, costringendolo a trasferirsi con la moglie Franca e la figlia Carolina a Porto Sant’Elpidio. Ma il legame con la sua terra d’origine non è mai venuto meno, tanto che prima della pandemia aveva comunque mantenuto la sua gioielleria, poi chiusa dopo il Covid in attesa che la ricostruzione lo riportasse alla normalità.
La sua improvvisa scomparsa ha gettato nello sconforto chi lo conosceva, ma il suo ultimo gesto d’amore ritrova la vita nella donazione degli organi decisa da sua moglie. «Dopo il malore di lunedì mattina - dice - è stato ricoverato all’ospedale di Fermo dove è stata dichiarata la morte cerebrale. I medici ci hanno chiesto se eravamo disposti a donare gli organi e ho deciso di acconsentire. In nottata (la notte scorsa) verrà fatto l’espianto che permetterà di dare speranza a più di dieci persone».
Si è unito al dolore anche il sindaco di Belforte, Alessio Vita: «Non ci sono parole per descrivere l’immenso dolore. Priamo si è sempre dimostrato una persona eccezionale in ogni occasione, una persona che ha speso tanto per portare il nome degli arcieri del Medio Chienti e di Belforte sempre più in alto». L’imprenditore Alfio Caccamo lo ricorda come «un uomo buono, che non ha mai avuto una parola fuori posto. La sua scomparsa ci lascia senza parole». La data dei funerali non è ancora stata fissata. Sarà decisa dopo l’espianto degli organi.
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