Rientra a casa, trova la fidanzata con un altro uomo e lo colpisce alla testa con una spranga

Il palazzo di giustizia di Macerata. Sul banco degli imputati un uomo di 35 anni
Il palazzo di giustizia di Macerata. Sul banco degli imputati un uomo di 35 anni
di Benedetta Lombo
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Venerdì 10 Dicembre 2021, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 15:15

MACERATA  - Si prendono un periodo di “prova”, lui va via di casa, poi una sera, insospettito dalle risposte di lei va nell’abitazione a controllare e trova un altro uomo. Dopo un acceso diverbio lo aggredisce con una spranga di ferro. È accusato di lesioni aggravate un albanese di 35 anni. La vicenda risale alla notte tra il 24 e il 25 marzo del 2018 quando il giovane a Potenza Picena, al culmine di una discussione, aveva colpito più volte al tronco e alla testa un uomo, italiano, poco più grande di lui. 

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Ieri si è aperto il processo a carico del 35enne in Tribunale a Macerata davanti al giudice Roberto Evangelisti e al pubblico ministero Lorenzo Pacini.

Secondo la ricostruzione della difesa, sostenuta dall’avvocato Piergiorgio Moretti, il colpo alla testa sarebbe stato inferto involontariamente. L’antefatto: l’imputato da circa nove anni era fidanzato con una giovane, da circa due anni avevano iniziato una convivenza a casa di lui a Potenza Picena. A inizio 2018 però il rapporto aveva iniziato a ingrigirsi e i due avevano deciso di prendersi un periodo di “prova” vivendo separati. La sera dell’aggressione il giovane aveva mandato dei messaggi alla fidanzata, ma le risposte di lei lo avevano insospettito a tal punto da indurlo ad andare nella sua abitazione per controllare. Erano le 23.30.

Al suo arrivo la sorpresa: in casa c’era un altro uomo in atteggiamenti, sembra, poco equivocabili. Tra i due sarebbe nata un’accesa discussione: «Cosa fai a casa mia? Vattene immediatamente, vergognati, hai una moglie e un figlio», gli avrebbe urlato il 35enne. «Prenditela con lei», gli avrebbe risposto l’ospite non gradito prima di essere spinto fuori casa. Lì poi sarebbe avvenuta l’aggressione: il 35enne, visto un tubo di metallo a terra, lo aveva preso e aveva colpito il suo rivale alla testa. Per la difesa il colpo sarebbe stato involontario: il 35enne avrebbe mirato alla spalla ma la vittima si sarebbe mossa repentinamente ricevendo il colpo al capo. A seguito dell’aggressione l’italiano era finito in ospedale con un trauma cranico e una frattura delle ossa del cranio ed era stato sottoposto d’urgenza a un intervento chirurgico (la prognosi iniziale era stata stimata dai sanitari in 90 giorni). 


Da allora la vittima è stata risarcita, ieri si è aperto il processo a carico dell’albanese, il giudice ha rinviato al 9 marzo del 2023 per sentire sia i testimoni indicati dall’accusa sia i testimoni indicati dalla difesa, poi l’udienza successiva si terrà l’11 maggio sempre del 2023 quando il procedimento verrà discusso e il giudice emetterà la sentenza

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