Ferlazzo resta in carcere. Il gip: «Pericoloso e violento, profilo psichico da approfondire»

Ferlazzo resta in carcere. Il gip: «Pericoloso e violento, profilo psichico da approfondire»
Ferlazzo resta in carcere. Il gip: «Pericoloso e violento, profilo psichico da approfondire»
di Chiara Marinelli
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Martedì 2 Agosto 2022, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 09:04

CIVITANOVA - Un soggetto «violento e pericoloso, con un profilo psichico da approfondire». È questo uno dei motivi per cui resta in carcere, a Montacuto, Filippo Ferlazzo, il 32enne che venerdì scorso ha aggredito e ucciso a mani nude il nigeriano Alika Ogorchukwu lungo corso Umberto I a Civitanova.

Ieri mattina l’udienza di convalida dell’arresto ad Ancona, davanti al Gip di Macerata, Claudio Bonifazi. Ulteriori accertamenti saranno effettuati sul ruolo della madre-tutor del giovane salernitano. Oggi verrà invece svolta all’ospedale di Civitanova l’autopsia che potrà chiarire con esattezza le cause della morte. 
 


L’udienza


«Ferlazzo ha collaborato», ha detto il suo legale, Roberta Bizzarri, al termine dell’udienza. «Ha parlato con i magistrati dando la sua versione dei fatti.

Poi ha chiesto scusa alla famiglia della vittima. Non credeva che le sue azioni potessero portare a conseguenze di questo tipo. Non voleva ucciderlo e ha assicurato di non essere stato spinto da nessuna motivazione razziale. Purtroppo, a prescindere dal colore della pelle, il gesto bruttissimo sarebbe stato comunque quello». Su questo concorda anche la Procura di Macerata che non contesta l’aggravante di tipo razziale. Le accuse restano quelle di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi, e rapina. Il legale di Ferlazzo inoltre ha ribadito ieri di voler chiedere «una perizia psichiatrica». A seguito dell’udienza, il Gip ha firmato l’ordinanza di custodia in carcere visti gli «evidenti gravi indizi di colpevolezza».

La misura

Nel provvedimento, il giudice Bonifazi fa riferimento anche al reato di rapina che viene contestato al 32enne per essersi impossessato del cellulare della vittima. Ma l’avvocato su questo ha voluto precisare che «è stato lui stesso a consegnarlo spontaneamente agli agenti che lo hanno fermato, riferendo che era di proprietà di una persona che aveva picchiato poco prima. Nella concitazione del momento, ha raccolto alcune cose da terra tra cui il telefono cellulare, credendo inizialmente che fosse il suo». Riguardo i problemi psichici, invece, «è da approfondire - scrive il Gip nell’ordinanza- il disturbo bipolare di cui sarebbe affetto Ferlazzo». Proprio per questo, verranno valutati i compiti e il ruolo svolto dall’amministratrice di sostegno (nominata nel 2018), ovvero sua madre, Ursula Loprete, architetto di Salerno e titolare di una struttura ricettiva di lusso dove hanno soggiornato anche molti vip. La donna, che si era candidata alle elezioni amministrative della sua città lo scorso anno, aveva presentato querela contro il figlio, nel 2021, per minacce. Come detto, nelle prossime ore verranno svolti approfondimenti sul suo ruolo. Ma l’avvocato Bizzarri precisa che «Ferlazzo non è interdetto e conserva la capacità d’intendere e di volere con la possibilità di spostarsi liberamente».


Le vittime


L’avvocato Francesco Mantella, legale della famiglia del nigeriano ucciso però non ci sta. «Le scuse di Ferlazzo? Sono insufficienti a restituire ai familiari ciò che hanno perso. Ci aspettiamo da lui un gesto di ulteriore riconoscimento di responsabilità sotto ogni profilo. Oggi ci sarà l’autopsia sul corpo della vittima grazie alla quale riusciremo a individuare con precisione quali sono state le modalità che hanno portato alla morte del povero Alika. Poi valuteremo come agire». 
 


L’autopsia


È infatti in programma per oggi alle 11, l’esame autoptico sulla salma del 39enne. Ad eseguirlo, il medico legale incaricato dalla Procura, Ilaria De Vitis. Sarà presente anche Stefano Tombesi, consulente di parte dei familiari del nigeriano. L’esame si svolgerà all’obitorio dell’ospedale di Civitanova. Tra i quesiti posti dal pm Claudio Rastrelli, a cui De Vitis dovrà dare risposta, ci sono «l’epoca della morte, le cause e le eventuali concause e i mezzi che l’hanno determinata». In attesa dei risultati, secondo il Gip Alika è morto per «arresto cardiocircolatorio traumatico» dopo che «Ferlazzo riusciva a bloccare la vittima cingendole il collo con il braccio e mettendosi a cavalcioni sopra di lei, schiacciandola per diversi minuti». Dopo l’autopsia potrà essere concesso il nullaosta per il funerale che, molto probabilmente si terrà in Nigeria e le cui spese saranno sostenute dal Comune di Civitanova. Intanto sindacati e forze politiche di centrosinistra chiamano a raccolta istituzioni, cittadini, associazioni, partiti e movimenti per partecipare al sit-in organizzato per domani sera alle 21, in piazza a Civitanova. «È il momento della responsabilità - scrivono in una nota -, dell’impegno perché questo non accada più. È fondamentale uno sforzo comune per superare le contrapposizioni, per recuperare un atteggiamento di solidarietà».
 

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