La famiglia di Alika: «Vogliamo giustizia, le scuse di Ferlazzo non bastano»

La famiglia di Alika: «Vogliamo giustizia, le scuse di Ferlazzo non bastano»
La famiglia di Alika: «Vogliamo giustizia, le scuse di Ferlazzo non bastano»
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Domenica 31 Luglio 2022, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 07:45

CIVITANOVA - «Le scuse di Filippo Ferlazzo non bastano, ora serve giustizia e non vendetta. È difficile riuscire a comprendere quello che è successo». Così la famiglia di Alika Ogorchukwu, l'ambulante nigeriano di 39 anni ucciso a Civitanova, sull'omicidio avvenuto lungo corso Umberto I, venerdì pomeriggio. Dalla sua cella del carcere di Montacuto, Ferlazzo si è detto disperato per quanto accaduto: «Mi dispiace, chiedo scusa: sono distrutto». I familiari della vittima sono tutelati dall'avvocato Francesco Mantella.

Il risvolto psichiatrico

Le parole del legale: «Se c'è un risvolto psichiatrico che si inserisce nelle cause dell'omicidio di Alika, serve riflettere: se Ferlazzo aveva un amministratore di sostegno, pare fosse la madre, perché questi non era vigilato? Bisognerà avviare una serie di verifiche». Domani ci sarà la convalida dell'arresto di Ferlazzo, residente a Salerno ma domiciliato a Civitanova.

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