Commercianti sotto choc dopo l'omicidio, raccolta fondi per la vedova: «Ma serve più sicurezza»

Commercianti sotto choc dopo l'omicidio, raccolta fondi per la vedova: «Ma serve più sicurezza»
Commercianti sotto choc dopo l'omicidio, raccolta fondi per la vedova: «Ma serve più sicurezza»
di Chiara Marinelli
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Domenica 31 Luglio 2022, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 14:51

CIVITANOVA - Il giorno dopo la tragedia a Civitanova non si parla d’altro e in molti hanno ancora negli occhi quel lenzuolo bianco a coprire il corpo di Alika. Qualcuno ha deposto un mazzo di fiori nel punto in cui il nigeriano è stato barbaramente ucciso. È teso il clima tra le vie dello shopping e tra le bancarelle del mercato. 

 

La raccolta

Sono sotto choc i commercianti di corso Umberto I. Laura Latino, proprietaria del negozio Donna e Uomo In, davanti al quale è avvenuta la tragedia, ha deciso di collocare nel suo negozio una scatola per raccogliere soldi da donare alla famiglia del nigeriano. «L’indifferenza è la cosa che più mi ha lasciata sconvolta. Vicino alla vetrina del mio negozio c’erano persone che assistevano alla scena – ha raccontato –. Ora ho deciso di mettere in negozio questa scatola per raccogliere soldi da dare alla vedova. Tra una ventina di giorni vedremo come muoverci e metterci d’accordo per darglieli». «È un fatto scioccante, che lascia sgomenti – ha detto Elena Clementi, figlia dei proprietari dell’omonima profumeria -. Siamo tutti molto amareggiati e increduli di fronte a tanta violenza. È triste constatare che un episodio del genere sia accaduto di pomeriggio in centro città, anche se da tempo in molti lamentano poca sicurezza». È il pensiero anche di Teresa Biancucci, vice presidente dell’associazione dei commercianti e proprietaria della gioielleria in corso Umberto I: «Siamo tutti allibiti, preoccupati, disorientati.

In centro ne vediamo tante, ma questa è una cosa che lascia senza parole». 

L’indifferenza

«La cosa che più mi ha fatto male è stato vedere l’indifferenza della gente – ha commentato Debora Pennesi, presidente dell’associazione Centriamo che riunisce i commercianti del centro – Posso capire la paura, il fatto che uno non voglia immischiarsi ma due o tre persone bastavano per prendere questo tipo per le braccia o per le gambe. Sono rimasta molto turbata. Tutti parlano di questo, dell’indifferenza della gente. Noi negozianti siamo tutti sconvolti. Servono più controlli, devono girare più forze dell’ordine in divisa, vigili urbani, polizia, carabinieri, tutti. Devono girare di più per le vie del centro. Ed invece per il corso non si vede mai nessuno. Sicuramente una maggiore presenza delle forze dell’ordine in divisa è necessaria, poi certo se uno è folle è folle. Siamo vicini alla famiglia, alla comunità, ci dispiace veramente tanto. Speriamo possa trovare ora la pace in cielo», ha concluso.

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