Si ribalta con la carrozzina e chiede i danni al Comune: «Quella rampa è troppo ripida»

Civitanova, si ribalta con la carrozzina e chiede i anni al Comune: «Quella rampa è troppo ripida»
Civitanova, si ribalta con la carrozzina e chiede i anni al Comune: «Quella rampa è troppo ripida»
di Benedetta Lombo
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Sabato 4 Luglio 2020, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 10:43

CIVITANOVA - Si ribalta con la carrozzina su una rampa di accesso per disabili, Comune di Civitanova citato in giudizio. «Da un anno e mezzo la rampa non è stata ancora adeguata, non è stato affisso neppure un cartello che indichi la pericolosità di quello scivolo».

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È lo sfogo di Fabrizio Ciribeni, ingegnere ed ex dirigente tecnico dell’Asur costretto, a causa di un handicap, ad utilizzare una carrozzina motorizzata per muoversi.
 
Il 7 maggio dello scorso anno Ciribeni si era recato alla Palazzina tecnologica di via Marinetti – sede di diversi uffici comunali –, per entrare aveva imboccato la rampa in salita che porta all’ingresso, ma giunto quasi alla fine della salita, la carrozzina avrebbe perso aderenza e si sarebbe ribaltata. Nella caduta l’ingegnere riportò un trauma cranico facciale con fratture delle ossa nasali. Per il risarcimento dei danni (circa 20 mila euro) Ciribeni si rivolse al legale Maurizio Vallasciani. Secondo una perizia di parte la rampa avrebbe una pendenza del 16,99% a fronte dell’8-10% prevista come pendenza massima dalla normativa in materia di norme per disabili. «Mi dispiace non aver ottenuto il risarcimento stragiudiziale – dice l’avvocato –, il mio cliente dovrà ricorrere al Tribunale ordinario, con i costi della causa civile». «Non lo faccio per i soldi, fortunatamente ho di che vivere, ma vorrei che quello che è accaduto a me non accada ad altri», ha aggiunto Ciribeni segnalando anche altre due strutture pubbliche a suo dire off-limits per i disabili, il cinema Cecchetti e il cine teatro Rossini, dove i bagni non sarebbero fruibili ai portatori di handicap e mancherebbero posti attrezzati per disabili costretti a sostare nei corridoi occupando le vie di fuga antincendio. «Scriverò al prefetto», dice.

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